Venerdì 30 Agosto 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Politica

Meloni in Canada. Intesa su Gaza e Kiev. E avverte la sinistra: c’è unità con il Colle

La premier torna sugli scontri di Pisa: "Ottimi rapporti con Mattarella". Il sostegno di Trudeau: la leadership italiana sarà importante per il G7

Roma, 3 marzo 2024 – Un occhio al G7, un occhio alle polemiche in patria. Giorgia Meloni fa un bilancio nel viaggio a Washington e a Toronto, e fa trasparire soddisfazione. "Il bilancio di questa due giorni in Usa e Canada – dice la premier Giorgia Meloni incontrando i giornalisti a Toronto – è molto positivo, abbiamo presentato le priorità dell’agenda del G7 e c’è una grandissima convergenza con le priorità italiane. Sono molto ottimista sulla possibilità di raggiungere risultati concreti". L’intesa, specie su Ucraina e Medio Oriente è forte. "Ho proposto a Biden e Trudeau – rivela – di fare uno statement del G7 anche sul tema del Medio Oriente, sperando che possa aiutare la de-escalation".

Giorgia Meloni con Justin Trudeau
Giorgia Meloni con Justin Trudeau

L’incontro con Justin Trudeau, ieri, è stato fruttuoso. Prima un bilaterale, poi un pranzo di lavoro. "Abbiamo molto lavoro da fare. Il nostro approccio è concreto. È meglio ottenere pochi risultati ma concreti per cambiare le cose", scandisce la presidente del Consiglio parlando del G7. Meloni ribadisce la necessità di lavorare per il sostegno all’Ucraina e affinché non ci sia un’escalation nel conflitto in Medio Oriente. "La tua leadership nel G7 – replica Trudeau – sarà molto importante quest’anno su molte importanti questioni. Hai davvero mostrato in questi dodici mesi un’enorme abilità nell’organizzare con grande ambizione il lavoro che dobbiamo fare. I nostri Paesi sono allineati". Il documento finale è di conseguenza: "Come alleati della Nato, G7, G20 e partner delle Nazioni Unite – dice la nota congiunta – lavoriamo in stretta collaborazione per affrontare la sicurezza globale senza precedenti, le sfide e le crisi politiche ed economiche, compresa la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e i conflitti e l’instabilità in corso a Gaza e in tutto il Medio Oriente e il Mar Rosso".

Tutto bene? Sul fronte internazionale, sì. Ma le polemiche italiane tornano ad agitare nubi, e in particolare nel confronto politico sui fatti di Pisa e Firenze, e riguardo l’intervento del presidente della Repubblica. Qui Meloni è netta. "C’è chi vuole accreditare uno scontro artefatto con il Presidente della Repubblica, uno scontro – scandisce – che non esiste. I miei rapporti con il presidente della Repubblica sono ottimi. C’è un tentativo di creare una crepa fra Palazzo Chigi e il Quirinale per schermare la contrarietà alla riforma del premierato. Non mi sembra corretto utilizzare una figura come quella del presidente della Repubblica per questo. Anzi, trovo che sia una forte mancanza di rispetto tentare di utilizzarlo per interessi di partito. Si cerca di creare uno scontro per poter dire: vedete che la Meloni vuole togliere i poteri al capo dello Stato? Mi spiace, non è accettabile".

A Meloni i giornalisti chiedono più volte se la sua dichiarazione sul tema delle manifestazioni fosse diretta al Colle, e la risposta è sempre più netta: "Da quello che so io il Quirinale non fa filtrare i propri umori: quando ha qualcosa da dire la dice. Se qualcuno pensa che la mia dichiarazione si riferisse a Mattarella significherebbe che io penso che Mattarella abbia tolto il sostegno alle forze dell’ordine, ma non è così e io non mi riferivo al Capo dello Stato". E quindi? "Ce l’avevo con la sinistra sempre capace di criticare quando le cose vanno male ma mai capace di difendere le forze dell’ordine. Io non ce l’avevo con il Quirinale, ma, parlando di istituzioni, ce l’avevo con i parlamentari di sinistra: i parlamentari sono una istituzione".

Quanto alla riforma, ripete "chi è serio sa benissimo che ho fatto una riforma che volutamente non tocca i poteri del capo dello Stato, perché so che il presidente Mattarella è una figura di garanzia, è un’istituzione unificante". "I poteri – ripete – restano fermi e immutati e io rinnovo la totale stima al capo dello Stato e la solidarietà per i tentativi di utilizzarlo: il gioco mi è chiarissimo, si sta cercando di mettere in piedi uno scontro perché la sinistra non sa come spiegare che non vuole che i cittadini scelgano da chi farsi rappresentare".