Mercoledì 24 Aprile 2024

Cannabis light, è via libera. Così la canapa torna nei negozi

Passa in commissione un emendamento in Finanziaria targato Cinque Stelle. Il principio attivo non deve superare l’0,5%. Centrodestra sulle barricate

Una piantina di cannabis (Ansa)

Una piantina di cannabis (Ansa)

Roma, 13 dicembre 2019 - A volte ritornano. Consentita (implicitamente e in maniera non chiara) dalla legge 242 del 2016, che fece esplodere il fenomeno dei ‘cannabis shop’, ma vietata tassativamente il 30 maggio 2019 da una sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, la commercializzazione della cannabis light potrebbe diventare davvero legale grazie a un subemendamento alla Finanziaria presentato dai senatori pentastellati Francesco Mollame e Matteo Mantero.

Se l’attuale impianto del provvedimento sarà confermato, dal primo gennaio 2020 tutte le parti della canapa potranno essere commercializzate, purché restino entro un tetto dello 0,5% di Thc e dietro versamento di una accisa (stesso meccanismo applicato agli alcolici). «Dal primo gennaio – si legge nel testo approvato in Commissione Bilancio – sarà liberalizzata la vendita di tutte le parti della pianta in forma essiccata fresca trinciata o pellettizata a fini industriali commerciali ed energetici, purché il contenuto di Thc nella biomassa non sia superiore allo 0,5 per cento". Entro lo stesso tetto di 0,5 il raggio d’azione della legge 242 del 2016 sarà allargato "alla coltivazione e alla trasformazione di qualsiasi parte della pianta, compresi i fiori, le foglie, le radici e le resine".

Esulta la filiera della canapa industriale, plaudono Coldiretti e Più Europa. Su Facebook Mantero non sta nella pelle. "Ragazzi – scrive – ce l’abbiamo fatta. Abbiamo approvato uno dei nostri emendamenti sulla canapa industriale. Modifica il testo unico per gli stupefacenti stabilendo una volta per tutte che sotto lo 0,5% di Thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente. Non è il punto di arrivo, anzi solo quello di partenza".

Ma il centrodestra non ci sta. "Un pericolosissimo subemendamento dei 5Stelle fa fare passi avanti alle politiche di apertura alle droghe. Con il pretesto di regolamentare la produzione industriale di canapa – dice il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia – si favorisce la commercializzazione dei fiori facilitando la vendita di prodotti a basso contenuto di Thc. I grillini oltre a devastare l’economia vogliono devastare anche la salute delle persone". «Si sono trovati i soldi per modificare la percentuale di Thc nella canapa e nulla per i malati terminali o i malati rari. Questa legge è un’ipocrisia di sistema" accusa la senatrice Udc-FI, Paola Binetti.