Lunedì 29 Aprile 2024

Legge elettorale, la base sarà "Italicum bis". Pd frena: "Nostro voto non scontato"

Ok di Fi e M5S al testo presentato da Mazziotti in commissione Affari costituzionali della Camera. Bocciata la proposta Pd di un 'Mattarellum' con il 50% proporzionale

L'Aula di Montecitorio (Ansa)

L'Aula di Montecitorio (Ansa)

Roma, 11 maggio 2017 - Il testo base sulla legge elettorale è un 'Italicum bis', cioè l'esatta trasposizione dell'Italicum, così come lo ha modificato la sentenza della Consulta: quindi estensione anche al Senato di quella della Camera.  A presentarlo il relatore e presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti.

Quindi un proporzionale quasi puro, che piace anche a Forza Italia, ma bocciato dal Pd, che voleva una correzione maggioritaria. "Il nostro voto non è scontato", ha dichiarato il capogruppo Ettore Rosato. 

Scettico anche Matteo Renzi sulle chance della riforma: "Grandi manovre di chi a parole chiede una legge ma non la vuole e perde tempo". 

Invece M5S approva, "Bene Mazziotti: si parte dal #Legalicum. Il Pd scarichi Verdini e voti legge condivisa. Siamo disposti anche a correttivi di governabilità". Tweetta il responsabile delle riforme pentastellate, Danilo Toninelli.

Il testo base, arrivato in Commissione Affari Costituzionali della Camera, uniforma le soglie di sbarramento in ingresso estendendo al Senato la soglia del 3% prevista per la Camera. 

Anche a Palazzo Madama, dunque, scatterà un premio per la lista che dovesse raggiungere il 40%, mentre la soglia di accesso scenderà dall'8% attuale al 3%, come alla Camera. Estesi al Senato anche i capilista bloccati, che saranno 50 e non 100 come a Montecitorio perché sono 50 i collegi.

Si tratta comunque solo di un documento sul quale dovrà partire la discussione in commissione Affari costituzionali alla Camera, con la possibilità di essere modificato.

Andra Mazziotti ha spiegato che questa soluzione sicuramente rappresenta il miglior risultato nelle condizioni date, ma sicuramente non il sistema elettorale da lui preferito. Al tempo stesso, ha aggiunto, a questo punto è fondamentale partire velocemente con un testo base.  

SCHEDA - Il testo base prevede:  - L'introduzione del premio di maggioranza al senato, per la lista che ottenga almeno il 40%;  - 50 collegi al Senato, plurinominali con delega al governo, e in caso di mancata approvazione costituiti mediante accorpamento dei collegi Italicum attuali, come da tabella allegata;  - soglie di sbarramento uniformi al 3% sia alla camera che al Senato, su base regionale;  - un sistema di liste identico a quello dell'Italicum anche al Senato, con capilista bloccati e preferenze;  - l'estensione della disciplina dell'equilibrio di genere prevista dall'Italicum anche al Senato  - la sostituzione del criterio del sorteggio in caso di elezione in più collegi, con la regola per la quale il candidato risulta eletto nel collegio in cui la lista ha ottenuto la percentuale più bassa.  

E' stata inoltre modificata la disciplina delle raccolta delle firme, ora solo una assurda barriera di accesso alla partecipazione dei cittadini alla vita politica. Cambiano tre aspetti:  l'introduzione della possibilità di sottoscrizione digitale; la riduzione del numero di firme esageratamente elevato previsto dall'Italicum; la modifica del regime delle autentiche.  

CHI E' A FAVORE, E CHI CONTRO - L'Italicum bis piace ai 5 Stelle, ai centristi di Ap, e ad altre forze minori, non dispiace a Forza Italia, che non gradisce le preferenze e vede la strada in salita se non ci dovesse essere il sì del Pd.  L'Italicum bis non trova per ora il plauso del primo partito di maggioranza, il Pd, che non dà per scontato il suo voto favorevole. Non piace alla Lega, ai verdiniani e a Mdp. Non dovrebbe raccogliere i favoriti di Sinistra italiana, contraria ai capolista bloccati e al premio di maggioranza.  Nel dettaglio: sono a favore del testo base Alternativa popolare (che conta 27 deputati), Civici e Innovatori (16 deputati), FdI (11 deputati), M5S (88). Forza Italia in teoria è favorevole, ma non si e' espressa ufficialmente (50 deputati).  Sono contrari: i verdiniani (15 deputati), Lega (19 deputati), Mdp (40 deputati), Si (17 deputati). Stando alle dichiarazioni dei dem, anche il Pd potrebbe bocciare il testo base (282 deputati).