Tommaso Sasso, romano, 27 anni, candidato alla segreteria nazionale Giovani dem, ieri voi giovani dem avete manifestato fuori dal Nazareno in concomitanza della direzione Pd. Come mai?
"Personalmente non ero al sit-in. Ma da candidato capisco e condivido le motivazioni che nascono dalla mancata convocazione del congresso nazionale dei Giovani democratici, commissariati da anni dal partito nazionale. Da maggio a oggi, col nuovo gruppo dirigente in carica, il Pd ha detto in tante occasioni che avrebbe convocato il nostro congresso, salvo poi rimangiarsi la parola. Un gruppo di ragazzi, esasperati da questa situazione, ha quindi ritenuto di organizzare un sit-in davanti al Nazareno per chiedere il ripristino dei diritti democratici garantiti dallo statuto".
L’organizzazione giovanile è commissariata dal tempo della segreteria Zingaretti. Qual è l’oggetto del contendere?
"Quel che da parte nostra viene contestato al partito è l’idea che l’unica condizione per convocare il congresso sia chiudere anticipatamente un accordo sul nome del segretario. Io non sono contrario ad avviare un percorso unitario, a patto però che il congresso venga prima convocato".
In quanti siete in lizza?
"Siamo in tre. Oltre a me, gli altri sono Claudio Mastrangelo, che fa parte della direzione nazionale, e il consigliere regionale lombardo Paolo Romano. Da candidato io voglio solo confidare che il Partito democratico si dimostri in grado di dotare propria organizzazione giovanile di un regolamento equo che consenta di svolgere congresso".
La segretaria Schlein cosa ha risposto ai manifestanti?
"Ha detto che dobbiamo definire da soli le nostre regole. Ma solitamente un soggetto commissariato, in quanto tale, non è dotato degli organismi che possono definire quelle regole. Siamo in una situazione paradossale, che lascia in uno stato di forte stress un’organizzazione giovanile. Secondo me senza motivo".
L’attività politica continua o ne risente?
"A livello nazionale è paralizzata. Non abbiamo una posizione ufficiale su nulla. Prosegue nel territorio. In Toscana ad esempio è stato celebrato il congresso con l’elezione di un nuovo segretario e un gruppo dirigente che si sono messi efficacemente al lavoro".
E su tempi come pace e guerra?
"Personalmente sono molto soddisfatto dalla mozione approvata in Parlamento. La mia mozione congressuale è stata la prima a organizzare un’iniziativa pubblica a sostegno della causa palestinese. Il nostro giudizio sulla condotta di Israele è molto diffuso nel corpo del partito: una condanna severa nei riguardi del massacro in atto da mesi a Gaza, che non significa far sconti alla barbarie del 7 ottobre".
Cosimo Rossi