Giovedì 25 Aprile 2024

La kermesse sovranista. Salvini attacca Macron: pericoloso guerrafondaio. E Le Pen provoca Meloni

Il leghista ospita la manifestazione di Identità e democrazia a Roma: mai con von der Leyen. La leader francese (in video): "Credo che invece Giorgia sosterrà il bis di Ursula...".

La kermesse sovranista. Salvini attacca Macron: pericoloso guerrafondaio. E Le Pen provoca Meloni

La kermesse sovranista. Salvini attacca Macron: pericoloso guerrafondaio. E Le Pen provoca Meloni

"Chi voterà Lega alle Europee sa che non voterà mai un altro mandato per Ursula von der Leyen, mai con la sinistra e i socialisti". Lo promette tra gli applausi il leader della Lega Matteo Salvini dal palco della kermesse romana Winds of Change organizzata con gruppo europeo di Identità e democrazia. E che il sostegno alla prossima Commissione sia anche il nodo che divide la maggioranza di governo e il centrodestra europeo si capisce dal messaggio della leader del Rassemblement National Marine Le Pen: "Ci batteremo con tutte le forze possibili per impedire un secondo mandato di von der Leyen – manda a dire Le Pen –. Un messaggio per Giorgia (Meloni, ndr.): sosterrai o no un secondo mandato di von der Leyen? Io credo di sì. Voi dovete dire la verità agli italiani, dovete dire cosa farete. A destra il solo candidato che si opporrà a von der Leyen è Matteo Salvini".

E questo è in effetti il punto più delicato. Basti ricordare che, quando nel 2019 i 14 voti europei del M5s di Giuseppe Conte si rivelarono determinati per la "maggioranza Ursula", passata con solo 9 voti di vantaggio, ciò significò la fine dell’esperienza di governo gialloverde. Adesso i rapporti di forza sono diversi, anche se le Lega rimane determinante per la maggioranza e l’Europa rimane un terreno impervio per il centrodestra e per lo stesso Carroccio.

"Noi non siamo contro l’Europa, ma per l’Europa", assicura il presidente belga di Id Gerolf Annemans, imputando di tutte le malefatte il parlamento "dominato dai comunisti". In tutti i Paesi del continento "affrontiamo continui attacchi ai nostri valori", dichiara il portoghese André Ventura, leader di Chega, sostenendo che per Id "l’Europa è un continente cristiano e deve continuare a esserlo" e che bisogna salvarla "dalla burocrazia di Bruxelles".

"Musica da ricovero", si lamenta il Capitano delle note in sottofondo (poi sostituite con Futura di Dalla), una faccia da selfie per tutti, il saluto e l’esortazione dei militanti, un parterre di parlamentari, ministri e maggiorenti, agli Studios di via Tiburtina va in scena il classico Carroccio da parata elettorale. Restano sullo sfondo le irrequietudini interne e il prossimo congresso che si svolgerà dopo le Europee, come i governatori del Nord che hanno dato forfait. Per Salvini alle elezioni si sceglie "fra l’Europa belligerante di Macron e quella pacifica e prospera di Marine Le Pen". Pacifica Europa che il vicepremier delinea all’insegna delle critiche al green deal, del contrasto all’"ideologia gender" e ai migranti, tanto più se fedeli al Corano, considerato "incompatibile con la libertà e i diritti civili". Sul tema migranti, incidentalmente, Salvini incassa a distanza un endorsement di peso, quello di Elon Musk: "Scandaloso che sia sotto processo per aver fatto rispettare la legge". Il voto del 9 giugno, conclude intanto il vicepremier, "deve essere un grande mandato per riportare al centro delle politiche europee progresso, benessere e pace: basta con la gente che parla di bombe, guerra e missili come fosse la cosa più naturale del mondo".

Salvini e Le Pen bocciano il bis di von der Leyen, ma si trovano paradossalmente allineati col vituperato Macron, che insieme al premier polacco Tusk è forse il maggior avversario della riconferma della presidente. Una partita che si deve ancora aprire. Ma che, insieme ai risultati elettorali, potrebbe avere ricadute sulla maggioranza di governo in caso di clamorosi dissapori. Ma all’interno della stessa Lega il fronte dei governatori nordisti (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia), le cui imprese commerciano coi partner continentali grazie ai buoni uffici del mercato comune, non è per nulla persuaso da una linea barricadera nei confronti di Bruxelles.