Sabato 18 Maggio 2024
ALESSANDRO
Politica

Il personaggio. Da stagista di Mediaset a delfino di Berlusconi. Strappò la Regione al Pd

Giornalista di Studio Aperto, direttore del Tg4, è in politica da 10 anni. Un mandato in Ue, due in Regione. L’addio a Forza Italia nel 2019.

Il personaggio. Da stagista di Mediaset a delfino di Berlusconi. Strappò la Regione al Pd

Il personaggio. Da stagista di Mediaset a delfino di Berlusconi. Strappò la Regione al Pd

D’Amato

Doveva essere alla conferenza stampa con cui Flavio Briatore annunciava l’apertura di un altro Twiga a Ventimiglia. E invece Giovanni Toti è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il momento più brutto di una carriera politica giovane (quasi dieci anni dalla prima elezione, proprio all’Europarlamento), nata con l’ennesima promessa di diventare il delfino – e quindi l’erede – di Silvio Berlusconi, che poi come Crono ha mangiato tutti i suoi figli tranne Antonio Tajani. Una carriera poi vissuta mostrando un indubbio talento personale, vista la doppia impresa di strappare la Liguria al centrosinistra prima e di farsi riconfermare con un quasi-plebiscito poi, nonostante l’alleanza del Pd con il M5s. Il tutto riuscendo a litigare con Silvio e ad andarsene sbattendo la porta da Forza Italia, "svuotata" anche elettoralmente in Liguria dal suo movimento all’esordio.

IL GIORNALISTA

Figlio di albergatori, Toti entra in Mediaset da stagista ma fa carriera molto velocemente. condirettore di Studio Aperto per firmare Lucignolo, poi direttore al posto di Mario Giordano, succedendo poi anche alla ventennale guida di Emilio Fede al Tg4. Per l’occasione manda in pensione le "meteorine", chiudendo così la polemica sulle ragazze che presentavano il meteo e l’accusa di strumentalizzare il corpo delle donne. Nasce l’edizione delle 14 che, dopo tre mesi, viene soppressa per bassi ascolti. Ma lui in azienda è considerato sempre in rampa di lancio. Anche perché molto vicino a Berlusconi.

IL POLITICO

Nel 2014 diventa consigliere politico del Cavaliere prima ed europarlamentare dopo, raccogliendo 148mila preferenze. Dentro Forza Italia viene indicato come uno dei componenti più influenti del Cerchio Magico del fondatore, insieme a Mariarosaria Rossi che poi lo seguirà nelle avventure in solitaria. Un anno dopo è il candidato unitario del centrodestra che deve fare l’impresa di strappare la Liguria al centrosinistra. Difficile ma non impossibile, visto che la presenza e la forza del Movimento 5 Stelle in città potrebbe consentire un trionfo risicato all’uomo di Forza Italia. "È la vittoria dell’unione e della normalità", dice quando supera tutti con il 34,44% dei voti. Negli anni successivi il centrodestra vince nelle roccaforti storiche della sinistra: una dopo l’altra cadono Savona, La Spezia e Genova.

L’AVVENTURA IN PROPRIO

Lui intanto continua la battaglia dentro Forza Italia. Parla di risultati di questi anni "disastrosi" e nel giugno 2019 viene nominato da Berlusconi coordinatore insieme a Mara Carfagna. Ma quando il Cavaliere lo disarciona un mese e mezzo dopo, per un nuovo coordinamento, lascia tutto e sbotta: "Questa è la data in cui finisce Forza Italia. Siamo passati dalla tragedia alla farsa. Di essere stato cacciato l’ho saputo dal telefonino. Anche dal punto di vista umano, per com’è andata a finire, là dentro è rimasto il deserto".Toti si mette in proprio, fonda Cambiamo! e stravince le elezioni del 2020 con il 56%. Due anni dopo insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ci prova con Coraggio Italia. Nel 2023 l’approdo a Noi Moderati. Nel frattempo fa pace con Berlusconi e Forza Italia poi, con cui battaglia in parlamento per il terzo mandato. Ora è di nuovo cambiato tutto.