Giorgia Meloni: chi è Harael, l'angelo custode della nuova premier. Le 3 cose da sapere

Le passioni del capo del governo, raccontate nella sua autobiografia

Roma, 22 ottobre 2022 - Giorgia Meloni: chi è il suo angelo custode e quali sono le sue passioni. Ecco 3 cose da sapere della nuova premier.

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1. Harael, chi è l'angelo custode di Giorgia Meloni

Ma chi è Harael? L'angelo custode di Giorgia Meloni. Lo svela la stessa premier nella sua biografia, "Io sono Giorgia". Racconta che gli ha dato quel nome "per convenzione, perché una volta lessi che l'angelo custode dei nati il 15 gennaio si chiama così". Poi confida il suo grande interesse per l'angelologia, "lo studio delle dottrine che riguardano gli angeli". Verso i 18 anni la premier ha iniziato a collezionare statuette che li raffigurano, ne ha in tutte le stanze della casa e in ufficio, di ogni materiale.  Ma  i suoi preferiti restano gli angeli di legno dipinti a mano. 

2. "Sono una donna non un Panda"

"Sono una donna e non mi piace essere trattata come un panda", scrive Giorgia Meloni. Quel "sono una donna" è ancora nella mente di tutti, ricorda le parole pronunciate a piazza San Giovanni il 19 ottobre 2019 - "Io sono Giorgia. Sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana" - poi diventato un tormentone da discoteca (popolarissimo).

E racconta molto della premier un episodio che risale agli inizi della sua esperienza politica. Quando da consigliera abbandonò la commissione delle Elette dopo un paio di riunioni, come protesta verso quella "sorta di baby-parking, tutte lì costrette a parlare fra di noi dei nostri problemi mentre gli uomini , nella stanza accanto, facevano 'politica vera'".

3. Le canzoni di Francesco Guccini

Giorgia Meloni confida di amare tutta la musica, dall'opera lirica all'heavy metal, senza sdegnare naturalmente quella 'identitaria', come Marcello De Angelis o gli Aurora. Ma poi confida che di pochi cantautori conosce tante canzoni a memoria come di Francesco Guccini. E citò il Cirano per chiudere la relazione congressuale con la quale si candidava alla guida di Azione giovani. I versi erano questi: E voi materialisti / col vostro chiodo fisso / che Dio è morto / e l'uomo è solo in questo abisso / la verità cercate / per terra tra i maiali / tenetevi le ghiande / lasciatemi le ali. Così, confessa, rimase malissimo per la "versione riveduta e corretta di 'Bella ciao' canticchiata da Guccini, con i nomi di Giorgia Meloni, Salvini e Berlusconi accompagnati dall'invito a essere portati via dai partigiani". Fu come quando da bambina scoprì che Babbo Natale alla porta era 'solo' lo zio.

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