Martedì 30 Aprile 2024

Gelmini sulla scia di Draghi: “Una nuova Europa più forte con un esercito comune”

L’ex ministra è intervenuta nel corso dell’iniziativa “Un’Europa liberal-popolare” che si è svolta al Senato

Roma, 17 aprile 2024 – La situazione geopolitica a livello internazionale preoccupa i politici italiani e appare come un'occasione da non rinviare ulteriormente per giungere ad un esercito unico e una difesa comune. Ad accendere la miccia ci ha pensato Mario Draghi qualche giorno fa, sottolineando la necessità e l’urgenza di agire insieme come Europa, spostando il focus dalla competizione tra i singoli Paesi europei a un contesto globale.

Mariastella Gelmini, senatrice di Azione
Mariastella Gelmini, senatrice di Azione

Parole che hanno trovato sponda in Mariastella Gelmini, l'ex ministro e oggi dirigente di Azione. Secondo Gelmini, intervenuta nel corso dell’iniziativa “Un’Europa liberal-popolare” che si è svolta al Senato, "tirando a campare il rischio è l’irrilevanza, la retrocessione. L’Europa deve alzare l’asticella dell’ambizione politica. Queste tra l’altro sono cose che non scopriamo oggi. Ne parlava già Schuman, padre fondatore dell’Ue, così come De Gasperi, nume tutelare del popolarismo e padre della nostra Costituzione. L'Europa deve agire insieme, come mai prima d’ora, ed essere davvero affiatata, unita. Serve un cambio di passo”. L'analisi della senatrice di Azione ha riguardato nello specifico il ruolo che l'Italia dovrà assumere all'interno dello scacchiere internazionale. “L’Europa – ha aggiunto – è a un bivio epocale. Da un lato, deve puntare a consolidare il legame con gli Stati Uniti e dall’altro, costruire una difesa comune europea. E le guerre in Ucraina e Medio Oriente ci dimostrano che siamo già fuori tempo massimo. Una difesa comune, non alternativa ma complementare alla Nato, consentirebbe di armonizzare e rendere più efficiente la sicurezza europea, ma anche di razionalizzare i costi e di programmare l’uso di tecnologie comuni. Non siamo guerrafondai, tutti vogliamo la pace, ma dotarci di una politica di difesa comune significa fare deterrenza e affrontare le sfide che abbiamo di fronte con i giusti mezzi”. La proposta di riforma della governance dell'Unione Europea “L’Europa del futuro deve essere quella dei politici che decidono e fanno, non quella dei burocrati che parlano e complicano – ha rilevato Gelmini –. E perché questo accada bisogna passare per una riforma della governance che dia un nuovo ordine al cumulo labirintico di Consiglio europeo, Parlamento e Commissione. Il primo passo naturalmente è eliminare il veto in sede di Consiglio europeo, sostituendolo con una maggioranza qualificata”. "Necessari i valori liberal-popolari" “La portata delle sfide che abbiamo davanti, i rischi sistemici e le minacce esterne – ha proseguito l'ex ministro – ci riportano al dovere di recuperare l’identità europea, ancora incompiuta, e alla necessità di lavorare insieme in nome di un comune umanesimo. L’idea di Europa non può essere calata dall’alto, ma respirare lo spirito dei popoli e delle nazioni. Solo ravvivando la passione per lo spirito europeista, per la cultura e l’identità europee, i cittadini dei singoli Paesi cominceranno a sentirsi davvero cittadini europei. Per fare questo, credo siano necessari i valori liberal-popolari”.