Mercoledì 24 Aprile 2024

Forza Italia. Tajani e l’exploit azzurro: "Premiato il nostro lavoro nel segno di Berlusconi"

Il partito in Abruzzo è passato dal 9 al 13,44%. Ronzulli: la gente non vuole estremismi. L’ironia di Gasparri. "Chi ci dava per morti prenda un pullman e faccia un giro da queste parti" .

Forza Italia. Tajani e l’exploit azzurro: "Premiato il nostro lavoro nel segno di Berlusconi"

Forza Italia. Tajani e l’exploit azzurro: "Premiato il nostro lavoro nel segno di Berlusconi"

A volte ritornano. Non solo i pensieri. Anche le seduzioni e i voti. Forza Italia banchetta in Abruzzo: il 13,44% riscosso alle regionali che lanciano il bis del fedelissimo meloniano Marco Marsilio strappa sorrisi agli azzurri, dalle prime linee ai capigruppo fino ad arrivare ai vertici regionali e provinciali. "C’è stato un travaso dalla Lega a Forza Italia? Non lo so, l’importante è che Forza Italia abbia migliorato il suo risultato. Siamo saliti di due punti e mezzo rispetto al voto delle politiche del 2022 e siamo saliti di parecchio rispetto alle regionali del 2019. Questo significa un grande lavoro sul territorio e politico", rimarca il segretario Antonio Tajani, aperto a candidarsi alle Europee previa decisione comune con gli alleati: "In questo momento – spiega – c’è bisogno di una forza come la nostra che dia tranquillità ai cittadini. Tutti i sondaggi ci danno in crescita, evidentemente il lavoro premia. Contano i risultati, contano i congressi e quello che decidono i cittadini".

Mentre Fratelli d’Italia (24,1%) e Lega (7,5%) invertono le posizioni nella gerarchia della coalizione (nel 2019 primo il Carroccio con il 27,5% e terzo il partito di Giorgia Meloni con il 6,5%), Forza Italia rafforza la sua centralità con un balzo dal 9% al 13,44% in territori storicamente cari al berlusconismo di governo: dagli interventi post terremoto dell’aprile 2009 al G7 portato all’Aquila solo tre mesi dopo, con le macerie del centro storico e il profilo del Gran Sasso a far da sfondo alle foto con Obama. Quel passato di visibilità planetaria, che nella politica al tempo dei social sembrava ormai una lontana reminiscenza, opportunamente lucidato in campagna elettorale contribuisce alla gemmata azzurra (in attesa di conferme più probanti). Solo suggestioni? Può darsi. Ma intanto fioccano gli inni a Berlusconi e al berlusconismo.

"Berlusconi è insostituibile, il berlusconismo è insostituibile. Non è uno scioglilingua ma un ragionamento. Non abbiamo un leader come Berlusconi che era impareggiabile, ma chi pensava di liquidare il berlusconismo deve prendere un pullman e farsi una gita da qualche parte", si diverte Maurizio Gasparri. E Licia Ronzulli completa il ragionamento negli studi di La7: "Credo abbia ragione chi dice che i voti di Forza sono voti di Berlusconi. Questo non vuol dire togliere merito a noi che siamo la classe dirigente e che abbiamo avuto la sensibilità, il coraggio e anche un pizzico di follia di andare avanti senza il nostro leader. Ma questa è l’eredità che ci ha lasciato lui. La differenza è che negli ultimi 6-7 anni Berlusconi non ha avuto la prateria che abbiamo oggi noi in Forza Italia, quello spazio che va dalla Meloni alla Schlein, con una Lega che sta flettendo ma soprattutto con un centro moderato che non è rappresentato se non da noi. Oggi gli elettori che non vogliono estremismi sono tornati alla ricetta di Berlusconi, con i voti di Berlusconi, perché questa è la sua creatura, e chi vota Forza Italia oggi è consapevole di votare ciò che ha creato lui", scomparso meno di un anno fa lasciando molti interrogativi sulla capacità del partito di non implodere. Ora c’è chi scommette sull’esatto contrario proprio grazie alla gestione Tajani, più grigia che azzurra secondo i detrattori, ma vincente alle urne. "Il messaggio di equilibrio, moderazione, serietà e responsabilità sta contaminando l’intera coalizione di centrodestra. Abbiamo la sensazione di aver recuperato elettori anche al centro", dichiara il portavoce Raffaello Nevi sfottendo Matteo Renzi: "Forse il fatto che ci attacca ci porta fortuna, quindi spero che non smetta. Ormai tutto quello che dice è dimostrato al contrario. Fa tenerezza".

Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri, nega rapporti tesi con gli alleati in vista di giugno. "Non c’è una competizione interna al centrodestra. Il presidente Berlusconi non c’è più, ma il suo progetto dimostra che il posizionamento moderato, intelligente e razionale, premia. I prossimi appuntamenti saranno le regionali in Basilicata dove ricandidiamo Bardi, poi il Piemonte assieme alle europee. Il centrodestra inventato da Berlusconi è unito". "Questo successo è motivo di orgoglio per tutta la coalizione e ancor più per Forza Italia", aggiunge il senatore (e presidente della Lazio) Claudio Lotito. "Questo è berlusconismo: concretezza, idee chiare, competenza", si esalta la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. E Alessandro Cattaneo avvisa gli alleati: oggi più che mai "Forza Italia è determinante".