di Giovanni Rossi
Contrordine, Fratelli. Il Roma Pride fa scoppiare un caso politico. Prima la Regione Lazio guidata dal meloniano Francesco Rocca concede il patrocinio all’evento della comunità Lgbtq+ (sabato 10 giugno la parata finale), con tanto di applausi del Pd capitolino. Poi, sotto la spinta delle associazioni Pro Vita, Rocca ci ripensa e revoca il sostegno concesso. Un comunicato della Regione accusa gli organizzatori di aver violato "le condizioni esplicitamente richieste". "Buona fede" tradita, è la motivazione del dietrofront.
Tutto ruota attorno al manifesto dell’evento intitolato ’Queeresistenza’. Il testo che lo accompagna riporta le storiche richieste della comunità Lgbtq+: "Vogliamo una legge che introduca e disciplini anche in Italia una gestazione per altri (Gpa) etica e solidale, che si basi sul pieno rispetto di tutte le persone coinvolte, sulla scorta delle più avanzate esperienze internazionali". Nulla di nuovo, se non il fatto che, proprio nei giorni scorsi, la maggioranza ha avviato l’iter parlamentare – giuridicamente assai complesso, forse impraticabile – per trasformare la Gpa in reato cosiddetto "universale" perseguibile anche se commesso all’estero (in Italia la Gpa è fuorilegge già dal 2004). Fa niente se Ucraina, Canada o alcuni Stati Usa includono la Gpa nei propri sistemi sanitari.
La destra tradizionalista non ci sta, si infuria per il supposto tradimento di Rocca e presenta il conto: "Ci chiediamo se il centrodestra non sia in preda a una schizofrenia – chiede Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus –. Perché il documento politico del Pride è chiaro: legalizzazione dell’utero in affitto, matrimonio egualitario, adozioni per coppie dello stesso sesso, trascrizioni anagrafiche per i ‘figli’ delle coppie gay, identità di genere, progetti gender nelle scuole di ogni ordine e grado. Il patrocinio va immediatamente ritirato per rispetto a tutti quegli elettori che hanno votato Rocca e la sua amministrazione". Richiesta esaudita.
Roma Capitale subito reagisce: "Il Roma Pride è una manifestazione importante per la comunità Lgbt+ e per tutti i cittadini che combattono le discriminazioni e sostengono i diritti. Per questo Roma Capitale ha assicurato il proprio patrocinio. Sabato sarò in piazza per il Pride", assicura il sindaco Roberto Gualtieri. "Regione Lazio fuori dal mondo civile", commenta Ivan Scalfarotto (Azione-Italia Viva). "Rocca è il cane da guardia dei Pro Vita e la Regione Lazio dimostra ancora una volta che con Fratelli d’Italia al governo l’omofobia è istituzionalizzata", denuncia Riccardo Magi, segretario di +Europa. "È una vergogna – afferma Mario Colamarino, portavoce Roma Pride –. Il fenomeno della Gpa riguarda per il 90% coppie eterosessuali: come al solito l’ultradestra dei talebani cattolici utilizza il tema per attaccare la nostra comunità".