È l’ora delle rotture per le alleanze per le Europee: "Noi Moderati sarà presente con il suo simbolo, con i propri candidati". Così il capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi. E rincara la dose il coordinatore nazionale Saverio Romano: "Andremo da soli alle urne. Saremo tutti candidati come classe dirigente del partito. Non avevamo alcuna aspettativa nei confronti di Forza Italia. Eravamo e siamo disponibili a creare in Italia un grande partito popolare. Siamo cresciuti e vogliamo misurarci". Poi la frase che tiene aperto un piccolo spiraglio: "Siamo comunque sempre pronti al dialogo".
Dietro l’annuncio c’è il grande freddo con Antonio Tajani. Nel 2019 Forza Italia e Noi Moderati si presentarono insieme alle urne per Strasburgo e Bruxelles, raccogliendo l’8,8% e 2 milioni e 350 mila voti. Ma a quanto pare FI stavolta non vuole trattare con Lupi. "Siamo cresciuti e abbiamo diritto di sederci al tavolo con maggiori ambizioni", dice Romano. Per questo adesso nel partito cercano di esplorare nuovi orizzonti. Uno di questo potrebbe essere l’accordo con Cuffaro, sempre nell’ottica della costruzione del Partito Popolare in Italia. Una prospettiva difficile. Perché c’è la soglia del 4% e FI e Nm pescano nello stesso bacino elettorale. Con la differenza che dopo la morte di Silvio Berlusconi gli azzurri hanno dimostrato di poter reggere nei sondaggi. In salita anche l’alleanza tra Renzi e Mastella. L’accordo serve a IV per superare la soglia del 4%. Ma il sindaco di Benevento ha dovuto ingoiare l’addio a Noi Campani di Luigi Abbate e Maria Luigia Iodice, i suoi eletti in Regione. Proprio per l’alleanza con IV. E non l’ha presa bene. Ma qui la rottura non c’è. L’accordo non è chiuso, ma niente sembra mettere in dubbio che andranno insieme.
Alessandro D’Amato