Sei feriti e notevole tensione ieri a Roma, nel quartiere Prati, a due passi dal Vaticano. Circa 250 componenti dell’assemblea Aracne (universitari venuti da molte regioni ma anche liceali romani) vorrebbero arrivare fino all’Auditorium Conciliazione. La consegna di giornata, con il Papa invitato agli Stati generali, è di impedire il bis di giovedì, fuori programma ormai noto: ammessa in sala, una delegazione di manifestanti legge il proprio messaggio dal palco e poi sommerge di fischi e urla gli altri oratori, inclusa la ministra Eugenia Roccella che difatti se ne va. "Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione", solidarizza il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "La censura è di chi sta al potere, questa è protesta", replicano gli studenti. "Ci viene propinato continuamente il mito della natalità, della famiglia tradizionale, mentre non fanno nulla per garantirci futuro e vita sana", è il pensiero dei giovani.
Il corteo del venerdì scatta da Piazzale degli Eroi. "La vostra repressione non spegnerà la nostra rabbia", "Sui nostri corpi decideremo sempre e solo noi": questi alcuni tra i cori intonati. Durante il tragitto, i ragazzi bruciano il programma per "educare alle relazioni" del ministro leghista all’Istruzione Giuseppe Valditara, accusato di "fare retorica", di non volersi davvero confrontare.
Quando gli studenti tentano una deviazione dal percorso stabilito (con arrivo in piazza Cavour), gli agenti in tenuta antisommossa intervengono. Il contatto avviene all’altezza di via Leone IV. "Caricato il corteo transfemminista", scrivono le attiviste. Negli scontri volano vasi di fiori e manganellate. Feriti almeno due studentesse – una alla testa e una al fianco – e quattro agenti. Un 16enne viene portato in Questura e i compagni lo raggiungono per portargli solidarietà. Dai racconti degli studenti, il bilancio degli incidenti appare più alto. "Siamo ripartiti dopo che tutti i ragazzi sono stati portati via in ambulanza, non volevamo lasciare solo nessuno", spiega Mattia (liceale). "I nostri compagni si sono presi le manganellate, dobbiamo rimanere compatti e in tanti", aggiunge un’altra studentessa. Oggi alle 14.30 presidio statico in piazza Barberini.
Ai poliziotti al pronto soccorso vanno invece i ringraziamenti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: "Garantito lo svolgimento della libertà della manifestazione del pensiero dei manifestanti, e allo stesso tempo lo svolgimento di una manifestazione che è altrettanto libera e libera deve essere", rivendica il titolare del Viminale. Contro gli scontri si pronunciano esponenti di Avs e Pd mentre la maggioranza attacca: "Squadrismo rosso".
g.ros.