Washington, 13 settembre 2023 – I pompieri della Casa Bianca sono già in azione. Joe Biden continua a crollare nei sondaggi e da ieri rischia un processo di impeachment che ha avviato il presidente repubblicano della Camera McCharty. Il capo della Casa Bianca è accusato di aver mentito agli americani sui suoi affari di famiglia e di aver favorito i traffici poco chiari in Ucraina e Cina del disgraziato figlio cocainomane Hunter. Un’accusa non dimostrata è quella di aver nascosto o riciclato 20 milioni di dollari in diverse società di comodo. Hunter è stato indagato dall’Fbi per oltre 4 anni andrà di nuovo davanti al giudice il prossimo 29 settembre. Il patto con i procuratori nel quale si dichiarava colpevole di evasione fiscale e di acquisto illegale di una pistola, è stato annullato a giugno da un giudice e non vale più.
Donald Trump, che ieri ha incassato un assist (o forse uno sgambetto?) da parte di Putin ("Donald è un perseguitato politico") gongola e continua a svettare nei sondaggi del suo partito. La corsa elettorale anche se siamo a 15 mesi dal voto si è fatta già rovente. Senza risparmio di colpi bassissimi.
I repubblicani non hanno portato alcuna prova in commissione, ma hanno la forza per chiedere l’impeachment, come avevano fatto i democratici 2 volte con Trump. Sanno benissimo che verrà bocciato al Senato e non sono nemmeno sicuri che passi alla Camera, perché la loro maggioranza è minima, ma nel bloccare Biden con lo scandalo di famiglia cercano di ottenere l’esaltazione della loro base e forse rafforzano anche le perplessità dei democratici e degli indipendenti. Molti di loro pensano con sempre maggiore insistenza che Biden non sia stato un cattivo presidente ma fisicamente è diventato troppo vecchio e fragile per continuare a farlo per altri 4 anni.
Di sicuro tutti gli impegni della mattinata ridotti all’osso a spostati all’ora di pranzo sono un segno della riconosciuta stanchezza del comandante in capo che si prende lunghi giorni di vacanza e non nega la sua fatica durante i vertici internazionali. In Vietnam ad esempio poche ore fa ha troncato bruscamente una conferenza stampa dicendo: "Adesso basta, così vado a dormire". E la sua memoria ha fatto cilecca anche sull’11 settembre, visto che il presidente ha di nuovo raccontato di essersi recato a Ground Zero subito dopo l’attacco, quando invece lo ha fatto nove giorni dopo.
Alle prese con un’economia che sta molto meglio di quelle delle altre potenze mondiali, ma non è ancora lontana dal rischio recessione, il presidente è pressato da scadenze economiche e politiche enormi, come il mantenimento dell’appoggio all’Ucraina che in America come in Europa sembra affievolirsi.
Biden ora punta a smussare tutti gli angoli, la bidenomic è il nuovo slogan che gli uomini e le donne della sua campagna presidenziale scrivono in ogni discorso che pronuncia . L’abbraccio dei sindacati che lo ha aiutato nel 2020 potrebbe però diventare meno efficace nel 2024 se i numeri dell’economia non miglioreranno in fretta.
Fino a questo momento il partito democratico mugugna, ma è compatto dietro di lui. Adesso però una corsa di 15 mesi potrebbe diventare una sorta di condanna anticipata: le gaffe si moltiplicano i nomi dei luoghi e le date a volte diventato bislacchi. E qualcuno comincia a temere che un cambio in dirittura d’arrivo, se dall’altra parte ci fosse ancora Trump, per i democratici potrebbe diventare fatale. E Biden? Si ostina ad andare in bicicletta, anche se con un grosso casco.