Giovedì 25 Aprile 2024

Napoli, la scuola nuova ai Camaldoli, mai inaugurata è pronta da abbattere

La vicesindaca Filippone al lavoro per evitare la demolizione dell’edificio abusivo, di proprietà del Comune, realizzato senza permessi in un’area protetta

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Napoli, 5 febbraio 2022 - “Stiamo cercando di capire se è possibile intervenire utilizzando tutte le vie legalmente plausibili per provare ad evitare l'abbattimento. Stiamo studiando ma purtroppo ogni giorno scopriamo casi nuovi piuttosto complessi che riguardano prevalentemente il patrimonio del Comune”, così la vicesindaca di Napoli e assessore all'Istruzione, Mia Filippone, sulla spinosa vicenda, sollevata da Il Mattino, della scuola di proprietà del Comune che si trova in via Rotondella ai Camaldoli, sulla quale pende una richiesta di abbattimento avanzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dal momento che l'edificio è abusivo.

Sopralluogo in settimana

La scuola si trova nella selva di Chiaiano, area sottoposta a vincolo paesaggistico. Per constatare di persona la situazione, la prossima settimana Filippone effettuerà un sopralluogo anche per valutare lo stato del manufatto in cui manca anche una rete di recinzione.

Trovo incredibile che si possa accedere all'interno del manufatto - sottolinea la vicesindaca - stiamo comunque parlando di un bene di proprietà del Comune di Napoli che non si è nemmeno pensato di proteggere da possibili invasioni e occupazioni”.  La scuola, edificata su un’area di proprietà comunale di 3.500 metri quadrati, di cui 1.746 coperti, potrebbe ospitare 400 alunni in una zona in cui da sempre c’è carenza di edifici scolastici.

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Le domande aperte sulla vicenda

La scuola fu progettata nel 2002, nel 2006 l'ok al progetto e nel 2008 il via ai lavori per un finanziamento di oltre 2 milioni di euro, ma soltanto nel 2010 il responsabile del cantiere si rese conto che mancavano i permessi della Soprintendenza. Fu così che i lavori furono bloccati.

Siamo di fronte a una situazione inverosimile - aggiunge Filippone - il Comune che ha promosso la realizzazione del manufatto ora si trova nella condizione di doverlo demolire. Mi chiedo - conclude - come si sia potuto arrivare fino ad oggi perché quel cantiere è chiuso da un decennio. Sappiamo che la precedente amministrazione ha fatto dei tentativi per sanare la situazione ma purtroppo sono risultati improduttivi”. La Soprintendenza ha informato la Procura, la questione da appurare, dato che per realizzare il manufatto sono stati utilizzati soldi pubblici, se ci siano gli estremi di reato.