Sciolto il sangue di San Gennaro: è il miracolo di maggio

Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue del Santo patrono di Napoli. Nei vicoli della città il busto del Santo sfila in processione tra le bandiere azzurre

Napoli, 06 maggio 2023 - Il sangue di San Gennaro si è sciolto. Si è quindi ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue del Santo patrono di Napoli l, nella prima delle tre date dell'anno in cui è atteso. Ad annunciare l'avvenuto "miracolo di maggio" è stato l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, poco dopo aver aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del Santo nella Cappella del tesoro di San Gennaro all'interno del Duomo.  

L’annuncio dell'arcivescovo, oggi sabato 6 maggio alle 17.03 è stata accolto dal giubilo dei tanti fedeli e turisti che erano nella Cattedrale prima di intraprendere la processione detta degli 'Infrascati' che, attraversando il centro storico, arriverà alla Basilica di Santa Chiara.

Miracolo di maggio

Il 'miracolo' atteso il sabato che precede la prima domenica di maggio è accompagnato da una processione che parte dal Duomo e attraversa il centro antico della città, per concludersi nella Basilica di Santa Chiara. La processione si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell'Agro Marciano, territorio oggi ricadente nel quartiere Fuorigrotta, alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate per questa ragione Catacombe di San Gennaro, ed è detta anche "processione degli infrascati" per la consuetudine del clero di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori.

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Nei vicoli il busto del Santo tra le bandiere azzurre

I busti di San Gennaro e dei Santi compatroni di Napoli hanno sfilato oggi nelle strade e nei vicoli del Centro storico in occasione della processione per il 'miracolo' di Maggio. Una processione che quest'anno ha 'unito' il sacro e il profano. Le immagini dei Santi hanno infatti sfilato tra le centinaia di bandiere e striscioni azzurri che adornano da settimane le strade di Napoli per festeggiare lo scudetto matematicamente conquistato dagli azzurri. Una processione seguita non solo dai tanti fedeli, che dal Duomo hanno accompagnato San Gennaro fino alla chiesa di Santa Chiara, ma anche dalle centinaia di turisti che affollano il capoluogo campano e che si sono trovati a vivere la duplice 'festa’ dei napoletani: quella sacra legata al prodigio della liquefazione del sangue del Santo Patrono e quella profana legata al calcio.

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Il prodigio della liquefazione 

La venerazione del Santo è strettamente legata al fenomeno della liquefazione del sangue, che la Chiesa cattolica riconosce come prodigio e non come miracolo (pur approvandone la venerazione popolare). Tutto ruota attorno al sangue raccolto da una donna di nome Eusebia durante il martirio di San Gennaro: tradizione popolare vuole che sia contenuto nelle ampolle conservate a Napoli. Tre volte l'anno (la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre) le ampolline dell'altare della cappella del Tesoro di San Gennaro sono al centro di una solenne cerimonia religiosa.

In queste occasioni lo scioglimento del sangue, coadiuvato dalle preghiere dei fedeli, viene considerato un segno di buoni auspici. La mancata liquefazione è invece legata a presagi negativi. Tradizione vuole che il prodigio della liquefazione sia avvenuto per la prima volta in epoca romana, ai tempi dell'imperatore Costantino I (che regnò dal 306 al 337 d.C.). Il primo documento storico che lo certifica è però molto più tardo. Risale al 1389. In ogni caso, le fonti attestano che in quel momento il culto legato a questo prodigio era in atto da tempo.