Napoli, 19 agosto 2023 – “I segnali precursori c'erano tutti, che fosse in pericolo era ormai chiaro e nonostante ciò nulla è stato fatto per impedire a quell'uomo che la uccidesse”: è il commento di Giovanni De Gennaro, legale della famiglia della 55enne Anna Scala, la parrucchiera di Vico Equense ammazzata a coltellate dall’ex compagno Salvatore Ferraiuolo due giorni fa a a Piano di Sorrento. “Una misura cautelare, anche solo un braccialetto, avrebbe evitato questa tragedia”, dice il legale.
Il movente dell'omicidio sarebbe “di natura passionale”, conferma il legale del killer: l'uomo non aveva accettato la decisione della donna di interrompere il rapporto ed era stato denunciato due volte dall'ex compagna per le sue reazioni violente. Oggi i funerali della donna: centinaia di persone arrivate da tutto il territorio hanno gremito la chiesa di San Renato Vescovo a Moiano. Presenti anche i sindaci del Napoletano: “Non meritava di morire così”.
I funerali: “Oggi è giorno del dolore”
La chiesa di San Renato Vescovo a Moiano di Vico Equense era gremita da centinaia di persone che nel pomeriggio hanno voluto dare l'addio ad Anna Scala. In tanti sono arrivati anche dai Comuni vicini per dare sostegno ai familiari della donna, distrutti dal dolore. Anna, che faceva la parrucchiera, era molto conosciuta. Viene descritta come una donna mite, “che ha creduto nell'amore, sempre con una sorriso rassicurante e che di certo – hanno detto alcune conoscenti – non meritava di finire così”.
Il feretro è giunto in chiesa poco dopo le 15, sotto un sole cocente. In chiesa, con i familiari di Anna, anche il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello. Ma c'erano anche altri sindaci dei Comuni della penisola sorrentina. Per Moiano, frazione di Vico Equense dove la famiglia di Anna, è molto conosciuta, è stato “il giorno del dolore: ora ci sentiamo tutti vittime e feriti – ha detto il parroco, don Maurizio Esposito nella sua omelia – ma facciamo fatica a capire il terrore e la paura che ha vissuto Anna. Non abbiamo saputo o potuto difendere. Ecco perché siamo tutti chiamati a sentirci più responsabili e a fare qualcosa. Perché nessuna violenza o litigio è un fatto privato. Alle autorità chiediamo che non accada più”.
Il vescovo: “Servono scelte coraggiose”
“Sono vicino con la mia preghiera ai familiari e alla comunità in questo momento di grande sofferenza. Chiedo al Signore che scuota le nostre coscienze e ci guidi a fare delle scelte coraggiose e condivise perché cessino queste violenze così brutali e inaccettabili”. È quanto si legge in un messaggio che l'arcivescovo di Castellammare di Stabia-Sorrento, Franco Alfano, ha indirizzo ai familiari di Anna Scala, la 56enne uccisa giovedì a Piano di Sorrento dal suo ex compagno. Il messaggio, riportato sulla pagine Fb della diocesi, è stato letto nel corso dei funerali a Vico Equense, dove il feretro della donna è arrivato poco dopo le 15.
Ad attenderlo decine di persone addolorate e sgomente. “Il rispetto di ogni donna – prosegue il presule – sia al centro dei cammini educativi delle nostre comunità, in modo esplicito e costante. La collaborazione con tutte le agenzie educative ci renda vigilanti, in modo esplicito e costante. Uniamoci nel dolore, senza perdere la speranza e schierandoci sempre dalla parte di chi chiede aiuto”.
Il killer: “Non ero in me”
“È apparso profondamente dispiaciuto per quanto accaduto. Ha fatto dichiarazioni confessorie, ma ha anche detto che quanto si è verificato l'evento non era in sè”. Sono le parole dell'avvocato Gabriele Cimmino, che con il collega Roberto Civita difende Salvatore Ferraiuolo, il 54enne che l'altro giorno ha ucciso a Piano di Sorrento, Anna Scala, la donna con la quale aveva avuto una relazione. Nella mattinata si è tenuta a Torre Annunziata l'udienza di convalida del fermo emesso giovedì dalla procura. Ferraiuolo, che aveva già confessato di aver ucciso la sua ex compagna, anche davanti al gip “ha ammesso quanto accaduto ed ora è profondamente confuso e colpito”, afferma l'avvocato Cimmino.
I pm: “Inaudita ferocia”
È stata uccisa con “inaudita ferocia” la 55enen Anna Scala, uccisa a coltellate dall’ex compagno e trovata senza vita nel bagagliaio di un'auto a Piano di Sorrento, nel Napoletano. Un omicidio premeditato quello commessa giovedì dal 54enne Salvatore Ferraiuolo, “in spregio del rapporto sentimentale che legava la vittima e l'indagato”. A dirlo è la procura di Torre Annunziata nel provvedimento di conferma del fermo, emesso dopo l’interrogatorio di garanzia, nei confronti dell'omicida reo confesso, in cui si evidenzia anche che l'indagato è anche potenzialmente in grado di compiere altri reati contro la persona.
A fine luglio le aveva rotto i denti, poi le minacce al telefono: “Quando torno ti uccido”. Sul corpo della donna è già stata eseguita l’autopsia e oggi pomeriggio, alle 16, si terranno i funerali nella chiesa di Vico Equense. Il sindaco Giuseppe Aiello ha proclamato un giorno di lutto cittadino.
Il legale: “Anna evitava i luoghi isolati, ma non è bastato”
“Le minacce l'hanno spinta a ritirare le denunce, ma quando questo avviene l'attenzione degli inquirenti si deve acuire. È proprio quello il momento che deve spingere chi indaga ad interrogarsi sulle reali ragioni di quella scelta”, ha detto oggi il l'avvocato De Gennaro, legato da vincoli di parentela con la famiglia della donna, mentre stava raggiungendo al chiesa per i funerali. “Anna – ha continuato il legale – negli ultimi tempi aveva deciso di vivere la sua vita normalmente, nonostante i consigli dei fratelli, che le chiedevano maggiori cautele. Ovviamente evitava i luoghi isolati, ma non è bastato”.
Secondo De Gennaro, “c'è qualcosa da fare, da rettificare nella gestione del cosiddetto 'codice rosso': vanno potenziate le sezioni delle procure che si occupano di questa vera e propria emergenza nazionale e, soprattutto, deve essere data maggiore discrezionalità a chi indaga, a chi è sul territorio, a chi conosce le persone coinvolte: una misura cautelare, anche solo un braccialetto - ripete - avrebbe evitato questa tragedia”.
L’omicidio
Armato di coltello, Ferraiuolo ha atteso per oltre un'ora l’arrivo della ex per ucciderla. E su questo particolare si poggia l'aggravante della premeditazione contestata dagli inquirenti all'uomo, nato a Piano di Sorrento, ma residente a Sant'Agnello. Il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Federico Nesso, e il procuratore Nunzio Fragliasso contestano l'omicidio aggravato dalla premeditazione, lesioni e porto d'arma da taglio e occultamento di cadavere. Poi ci sono i maltrattamenti.
Anna era già stata aggredita
L'omicidio, emerge dal provvedimento, ha avuto importanti segnali precursori: Anna aveva subìto due aggressioni in due giorni, tra il 24 e il 25 luglio, con pugni e schiaffi sferrati dall’uomo a casa di un'amica e in spiaggia. E in aggiunta ci sono danni inferti dell'ex alla Citroen C3 della donna, nel cui bagagliaio è stata poi ritrovata senza vita. Ma anche le minacce di morte – “Vai a togliere la denuncia, quanto torno t'acciro (ti uccido) proprio” – per costringerla a ritirare le denunce nei suoi confronti, corredate dall'accusa di tradimento.
Cosa dicono i testimoni
Nel decreto, i pm sottolineano la sussistenza del pericolo di fuga e anche importanti testimonianze: quelle rese dall'amica, a casa della quale la vittima si trovata il 24 luglio quando Ferraiuolo l'ha picchiata, e le dichiarazioni dei carabinieri di Massa Lubrense e di un sottotenente della polizia locale. Poi ci sono anche le testimonianze di chi ha visto l'assassino – vestito di nero e con un coltello in mano – fuggire a piedi dal garage dove c'era la macchina della vittima con il suo corpo nel bagagliaio. E anche le immagini del sistema di videosorveglianza comunale che ha ripreso Ferraiuolo mentre scappava in sella a uno scooter. Al pm che l'ha interrogato dopo la cattura, Ferraiuolo ha confessato di essersi procurato il coltello e di avere atteso Anna Scala per oltre un'ora prima di ucciderla.