Venerdì 8 Novembre 2024
ANDREA MARTINI
Magazine

"Vitalità e abiezione morale al Festival di Cannes: gioventù incandescente e oscure verità sullo schermo"

A Cannes, il film "Diamante grezzo" di Agathe Riedinger mette in luce il talento incandescente della giovane Malou Khebizi, mentre "The girl with the needle" di Magnus von Horn esplora l'abiezione morale post-Prima guerra mondiale. Entrambi puntano a ribaltare i ruoli di genere.

A dare vitalità e straordinario senso del vero all’opera prima Diamante grezzo di Agathe Riedinger è la giovanissima Malou Khebizi dal talento incolto ma incandescente. A Fréjus, borgo povero incastonato nella ricca Costa Azzurra, la diciannovenne Liane vanta una bellezza acerba e centinaia di follower ma patisce la mancanza d’amore e gli impicci di una vita povera. Secondo l’imperativo dominante per essere se stessa ha bisogno di essere qualcuno: andare al di là del quotidiano fatto di madre assente, corteggiatori inadeguati, amiche rinunciatarie, assistenti sociali impiccioni. Immagina un futuro prossimo da influencer e l’aver superato la prima selezione del casting per il reality “Miracle Island” sembra dischiuderle le porte del sogno. Ma nelle more dell’attesa si scatenano le pulsioni fino a quel momento tenute a freno: Liane divora allora la vita per non farsi inghiottire. Irruente, Malou Khebizi occupa lo schermo, satura ogni inquadratura permettendo alla regista di radiografare con efficacia e credibilità una gioventù costretta a

piantare le radici nel terreno arido della fama e del denaro.

Cinema dell’area baltica in un bianco e nero vintage. Ambientato al tramonto della Prima guerra mondiale il polacco-danese The girl with the needle, diretto dallo svedese Magnus von Horn, racconta la raccapricciante vicenda (vera) di un’apparente filantropa dietro cui si nasconde un’infanticida seriale, pronta a speculare sulle sofferenze di giovani madri disposte a separarsi da figli indesiderati.

Abiezione morale come conseguenza della guerra. Su uno sfondo dickensiano un florilegio di umiliazioni, deformazioni fisiche, abusi e crudeltà con qualche (raro) momento d’intensità emotiva. Nel primo giorno del Concorso due pellicole decise a lasciare agli uomini il ruolo di marginali comparse.