Venerdì 8 Novembre 2024

I videogames per combattere il cambiamento climatico

Sono sempre di più i videogiochi che provano a sensibilizzare i giocatori sul climate change, indicando possibili soluzioni e raccontando i pericoli

Videogames contro il climate change

Videogames contro il climate change

Imparare giocando è una tecnica molto usata per aiutare i più giovani a informarsi su argomenti che possono risultato altrimenti piuttosto complicati. Sfruttando questa modalità educativa sono nati nell’ultimo periodo numerosi titoli di videogiochi che raccontano, spiegano e mettono in guardia sui pericoli dei cambiamenti climatici, offrendo ai giocatori degli scenari complicati da affrontare, aiutando l’ambiente, la flora e la fauna. E in un sondaggio – come svela il Guardian – quasi l’80% dei partecipanti si dice convinto che i videogames possono aiutare a combattere il climate change e conoscere meglio l’ambiente. I videogiochi che parlano di crisi climatica Sono tanti e sono stati sviluppati soprattutto negli ultimi anni, i videogames che hanno come focus la crisi climatica. Tra questi, ad esempio, c’è “Terra Nil” un gioco di strategia nel quale bisogna costruire una città partendo da un deserto arido, sfruttando le tecnologie più avanzate e sostenibili per trasformare l’ambiente in un’oasi verde. Anche in “Anno 1800” bisogna prestare attenzione al modo in cui si prova a far crescere la propria città, perché se si sfruttano troppo le monoculture o la pesca intensiva si rischia di esaurire la fertilità del terreno o distruggere la popolazione del mare con relativa carenza di risorse. Le conseguenze dei cambiamenti climatici fanno da sfondo a titoli come molto popolari come “Horizon” e “Death Stranding”. Il programma delle Nazioni Unite e le azioni delle case di produzioni dei videogiochi Nel 2019 le Nazioni Unite hanno lanciato il progetto Playing For The Planet Alliance con lo scopo di utilizzare i videogames per sensibilizzare i giocatori sul cambiamento climatico e incoraggiare comportamenti sostenibili, sfruttando l’idea che ciò che accade sullo schermo può riversarsi nella vita di tutti i giorni. Ci sono case di games che devolvono una parte dei proventi alla lotta ai cambiamenti climatici. È il caso, ad esempio, di “June's Journey” e “Brawlhalla”, nei quali alcuni acquisti effettuati nel gioco vengono donati a enti di beneficienza ambientale. E in "Reached the Daunt" ogni trofeo guadagnato dai giocatori si tramuta in un nuovo albero. Il sondaggio In un recente sondaggio citato dal Guardian che ha coinvolto quasi 400.000 giocatori tra uomini e donne di età compresa tra 21 e 39 anni, ben il 78,6% ha risposto che il gioco potrebbe aiutare a conoscere meglio l'ambiente e il 35,4% ha dichiarato che vorrebbe vedere più contenuti ambientali nei giochi. Quasi due terzi degli intervistati, il 61,1%, ha anche affermato di essere disponibile a pagare per vedere dei contenuti che sensibilizzano sul climate change nei videogames.