Victoria De Angelis e le altre: le bassiste della storia del rock

La musicista dei Maneskin ha riportato alla ribalta nazionalpopolare una figura rappresentata da molte donne di talento

Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin

Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin

Basso, rock and roll e donne carismatiche. Un mix di elementi molto più comune di quanto si possa pensare. A discapito dei pregiudizi il basso nel rock ha avuto nelle sue rappresentanti femminili alcune delle figure più talentuose del genere. In questi ultimi anni a dominare la scena mondiale è Victoria De Angelis dei Maneskin. Tra un post provocatorio e l’altro, la giovanissima musicista sui palchi di tutto il mondo mostra la sfrontatezza delle rockstar di un tempo. Il suo stile semplice, ma diretto, è alla base del successo dei brani più noti del gruppo, come ‘I wanna be your slave’. Senza di lei i Maneskin perderebbero un pezzo importante della loro ritmica. Ma chi ha preceduto Victoria? All’inizio degli anni ottanta la scena musicale alternativa americana è rappresentata da due pesi massimi della categoria. Da un lato Tina Weymouth, macchina ritmica dei Talking Heads. Dall’altro Kim Gordon, leader dei Sonic Youth e vera leader punk. Della prima sono incise nella storia le incredibili performance dello Stop making sense tour, mentre in studio sono memorabili le doppie linee di basso del disco ‘Remain in light’. La seconda con i Sonic Youth ha condotto il punk alla sua massima sperimentazione, che porta avanti tutt’ora da solista. Entrambe sono accumunate da un carattere forte e ribelle. Tina negli anni ha mandato diverse frecciatine all’ex compagno di band David Byrne, mentre Kim Gordon ha fatto la stessa cosa con l’ex marito e collega Thurston Moore. Difficile, dunque, ipotizzare una reunion delle due band nel prossimo futuro. Pochi anni dopo, alle due si aggiunge Kim Deal, bassista dei Pixies che poi abbandonerà per dare vita alla sua band personale, i Breeders. Sono sue le imitatissime linee di basso del disco Doolittle, da cui band come Nirvana e Weezer hanno pescato a mani basse. Anche lei lascerà la band in seguito a dei furiosi litigi con il frontman Black Francis, per poi tornare per un breve periodo nei primi anni duemila. Gli anni novanta sono il periodo di massima diffusione delle bassiste nel mondo del rock alternativo. Gli Smashing Pumpkins in formazione hanno D’arcy Wretzky, talentuosa bassista di origine polacca. La ragazza, però, mostrerà le proprie abilità solo nei primi dischi del gruppo, perdendosi poi per strada a causa dell’abuso di droghe e delle manie di controllo del frontman Billy Corgan. Le Hole di Courtney Love – vedova di Kurt Cobain – erano guidate dalla bassista Melissa Auf Der Maur, considerata una delle migliori musiciste di quel periodo. Sarà proprio un litigio con la cantante a farle abbandonare il gruppo. Ironicamente la stessa Melissa Auf Der Maur sostituirà D’arcy Wretzky negli Smashing Pumpkins. Anche David Bowie negli anni novanta si avvale di un’eccellente bassista e arrangiatrice. È Gail Ann Dorsey ad affiancare il Duca bianco durante il suo periodo elettronico, rimanendo con lui fino alla sua morte nel 2016. È con lei che Bowie sale sul palco di Sanremo nel 1997 per eseguire il brano Little Wonder. Nel corso della carriera la bassista ha collaborato anche con Brian Ferry dei Roxy Music, Boy George e Lenny Kravitz. In Italia il precedente più noto è quello di Roberta Sammarelli, fondatrice dei Verdena. Anche in questo caso, il basso è fondamentale per il sound del gruppo, che negli anni si è evoluto passando dal grunge degli esordi a un rock alternativo più sofisticato. La band ha pubblicato da qualche mese ‘Volevo magia’, primo album di inediti dal 2015, che promuoverà dal vivo nel corso dei prossimi mesi.

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