Lunedì 6 Maggio 2024

L'uomo pronto a conquistare Marte. "Lo sbarco tra il 2024 e il 2033"

Sono due i progetti per portare l'umanità sul pianeta rosso. Il primo è SpaceX, finanziato da Elon Musk. Secondo il papà delle Tesla, i suoi razzi nel 2024 cambieranno la storia dell'umanità. Le navicelle della Nasa, invece, potrebbero partire nel 2033. Nei prossimi anni sarà decisivo capire come minimizzare i danni delle radiazioni cosmiche

La sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter

La sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter

Roma, 25 agosto 2018 - Il conto alla rovescia è già iniziato. L'uomo è pronto a mettere piede su Marte. L'evento più spettacolare della storia moderna potrebbe avvenire tra il 2024 e il 2033. Sono due i progetti che si stanno dando battaglia per portarci sul pianeta rosso. Il primo è finanziato dal funambolico (e qualche volta, parole sue, “un po' fuso”) Elon Musk. Il papà delle auto elettriche Tesla, oltre a occuparsi di tunnel iperveloci e lanciafiamme, è anche il fondatore di SpaceX, una società privata spaziale che ha tra i suoi obiettivi proprio quello di esplorare il sistema solare. “Il primo cargo per Marte – ha fatto sapere Musk – verrà spedito nel 2022. Il primo equipaggio partirà due anni più tardi. Le navicelle costituiranno le fondamenta della base marziana. Contiamo di fondare una città piena di opportunità e di riuscire a rendere la vita sostenibile”. L'altro progetto è invece finanziato dalla Nasa. La volontà dei presidenti americani, in questo secondo caso, è fondamentale. Per Barack Obama si trattava di un obiettivo a lungo termine, così come per Donald Trump, che però – come George W. Bush – vuole prima ritornare sulla Luna. Il 2033, in ogni modo, non è stato scelto casualmente: in quell'anno la Terra e Marte saranno alla minima distanza tra loro, riducendo il viaggio (e parallelamente i costi) da 250 a 200 giorni circa.

Ma entro i prossimi quindici anni saremo davvero pronti a compiere un altro grande passo per l'umanità? “Le sfide da vincere – spiega il Guardian – sono sostanzialmente tre: lo sviluppo dei razzi, come combattere la noia della traversata e come minimizzare i danni delle radiazioni”.

RAZZI - Portare gli umani su Marte è estremamente costoso. Organizzare un viaggio di ritorno, potrebbe portare a un esborso compreso tra i 100 e i 500 miliardi di dollari. L'unico modo per abbattere le spese è quello di costruire, come sta facendo Elon Musk, razzi riutilizzabili. Il Falcon9 di SpaceX è decollato e atterrato più volte tra il 2013 e il 2016, dimostrando che questa opzione ha una sua percorribilità. L'obiettivo finale è quello di realizzare un vettore (nome in codice Bfr), in grado di trasportare 100 persone e un carico di 150mila chili.

NOIA - Un viaggio verso Marte può durare più di otto mesi. “Lunghi periodi senza stimoli, passati a fissare la vastità nera dello spazio, possono portare – fa notare il quotidiano britannico - a depressione e deficit di attenzione”. Da questo punto di vista, si tratta di una sfide secondaria ma molto importante da vincere, soprattutto nell'ottica di sviluppare veri e propri voli commerciali tra Terra e Marte. Per questo motivo diversi gruppi di astronauti negli ultimi cinque anni hanno partecipato al progetto Hi-Seas (Hawaii Space Exploration Analog and Simulation). Gli esploratori dello spazio restano fino a un massimo di otto mesi in isolamento su un lato di un vulcano. L'obiettivo è proprio quello di imitare le condizioni della vita su Marte e comprenderne gli effetti psicologici. Per ora la strategia migliore per vincere noia e depressione si è rivelata quella di tenere occupati al massimo, con lavori e obiettivi da raggiungere, i partecipanti all'esperimento.

RADIAZIONI - Lo spazio, purtroppo, non è un luogo sicuro. Le radiazioni solari e cosmiche possono causare disturbi della vista, demenza e cancro. Un viaggio di sola andata su Marte espone a un livello di radiazioni quindici volte superiore al limite annuale stabilito per i tecnici che lavorano nelle centrali nucleari. La soluzione potrebbero essere tute molto spesse e schermate, da indossare durante il viaggio. Il problema è che i materiali per costruirle sono molti cari e pesanti, incidendo ulteriormente sul costo della missione, visto che c'è una relazione diretta fra carico e carburante da utilizzare. Minimizzare i danni delle radiazioni è la sfida più difficile da superare: solo se riusciremo a vincerla i voli verso Marte diventeranno realtà.

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