Nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, la Chiesa del Santo Sepolcro è tornata al centro dell’attenzione grazie a una serie di scoperte archeologiche che sembrano rafforzare il racconto evangelico della sepoltura di Gesù.
Una notizia che conferma le tracce cristiche nel luogo sacro più importante di Israele, visitato ogni anno milioni da fedeli in pellegrinaggio. All’interno della Chiesa del San Sepolcro, infatti, c’è un luogo venerato e considerato da secoli la tomba di Gesù Cristo. Sopra l’edicola che sovrasta il sepolcro c’è anche una pietra su cui si pensa fu deposto Gesù dopo la crocifissione. E ora arriva la conferma degli archeologi.
Cosa hanno scoperto gli archeologi
Recenti scavi hanno portato a risultati che sembrano andare proprio in questa direzione. Un team internazionale, guidato dall’archeologa Francesca Romana Stasolla dell’Università La Sapienza di Roma, ha individuato alcune tracce che corrispondono alla descrizione della tomba di Gesù riportata nei Vangeli.
Le analisi archeobotaniche e dei pollini condotte su campioni prelevati sotto il pavimento dell’antica basilica hanno confermato la presenza di ulivi e viti. Queste scoperte suggeriscono che il sito risalga all’epoca pre-cristiana, anche se i test al radiocarbonio devono ancora essere effettuati.
La professoressa Stasolla ha dichiarato al Times of Israel: “Sappiamo che l’area faceva già parte della città al tempo dell’imperatore Adriano, quando i Romani costruirono Aelia Capitolina” riferendosi alla città romana edificata sulle rovine di Gerusalemme nella prima metà del II secolo d.C. e ha aggiunto: “Tuttavia, al tempo di Gesù, l’area non era ancora parte della città”.
La tomba di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni
Il Vangelo di Giovanni descrive la sepoltura di Gesù in modo abbastanza dettagliato, specialmente nel capitolo 19 dove troviamo questo passaggio: “Ora, nel luogo dove Gesù era stato crocifisso, c’era un giardino, e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque deposero Gesù, a causa della Preparazione dei Giudei, poiché il sepolcro era vicino”.
Gli scavi sono iniziati nel 2022
Stasolla guida gli scavi nella Chiesa del Santo Sepolcro iniziati nel 2022, a seguito di un accordo raggiunto nel 2019 tra i principali custodi della chiesa (il Patriarcato Ortodosso, la Custodia di Terra Santa e il Patriarcato Armeno): il progetto prevede il rinnovamento del pavimento della basilica, risalente per lo più al XIX secolo, rappresentando il restauro più importante dalla ricostruzione dopo l’incendio del 1808.
L’aspetto più significativo del progetto è l’approccio interdisciplinare: esperti di varie discipline, tra cui archeologia, geologia e archeobotanica, collaborano per offrire una ricostruzione scientifica e visiva del sito, rendendo più accessibile la comprensione della sua storia.