Peccato non esserci stati, una goduria senza precedenti aver potuto assistere. Il concerto dei Green Day agli I-Days all'ippodromo La Maura di Milano è stato, e lo dico senza timore di essere smentita, un evento epocale.

Un po' perché 'Dookie' e 'American Idiot' sono due album che hanno fatto storia e un po' perché i Green Day a 38 anni di distanza dalla loro formazione sono in pienissima forma e in grado di far saltare e urlare decine di migliaia di fan. Insomma, definire Billie Joe Armstrong, Mike Dimt e Tré Cool - che il Signore della musica li conservi in questo stato di salute e di grazia - delle leggende della scena pop punk mondiale non è per nulla un'esagerazione.
E se ne sono accorti anche i 78.500 spettatori - Ippodromo La Maura di Milano andato soldout nel giro di poco tempo dopo l'annuncio del concerto dei Green Day - che hanno vissuto un evento senza precedenti in prima persona.

Quest'anno gli I-Days stanno strizzando l'occhio in misura maggiore alle nuove generazioni - basti pensare a Tedua, Doja Cat o agli Stray Kids -, senza però dimenticare i cult senza tempo. Come è stato il 29 maggio con i Metallica e il 16 giugno con i Green Day.
Dal canto loro, Billie Joe Armstrong, Tré Cool e Mike Dimt hanno dato vita a oltre due ore di show che è un distillato di energia, di adrenalina, di ricordi e di stupore. Lo stesso percepito dal frontman della band quando poco dopo la metà del concerto ha sentito l'esigenza di togliere gli in-ear monitor - sono le auricolari che servono ai musicisti e ai cantanti per isolarsi dal contesto e riuscire ad ascoltare meglio la propria voce durante un'esibizione - per godersi il pubblico che stava acclamando i Green Day.
Uno spettacolo nello spettacolo è stato infatti quello offerto dal pubblico. Che si è anche commosso su 'Good Riddance (Time of your life)', con cui Billie Joe Armstrong e la sua chitarra hanno salutato una Milano ai piedi dei Green Day.