Mangiarotti
arca di Ama Noè è sold out, anzi in overbooking. Trenta artisti, 27 scritti di suo pugno, con la mano davanti perché nessuno copi e incolli. Un casting per entrare e uscire dalla storia del Festival, memorabilia, statue di ceres, l’incrocio di tutti i panel, generi e riserve indiane. Ricominciando da Loredana Bertè, Ricchi e Poveri, Renga e Nek, i nipotini neo romanzi de Il Volo. E dai super tormentoni estivi di The Kolors e Annalisa, Angelina Mango, poi Emma e Mahmood fra chi ha già vinto di recente, Alessandra Amoroso per una prima volta, altri ex vincitori di Amici come Irama, i trionfatori delle classifiche di streaming di ieri e oggi, Geolier e Ghali. Negramaro, Diodato e Fiorella Mannoia per chi preferisce una musica solida e strutturata. Vecchi e nuovi (presunti) maestri, Dargen D’Amico, Gazzelle, Sangiovanni, chi è passato con succeso nelle ultime edizioni come Mr. Rain e Rose Villain. Amici ma anche Sanremo Giovani con Maninni, che comunque ha un linguaggio interessante, in buona compagnia fra neoromatici indie, trap rap e nuova canzone d’autore, fra cui scelgo Alfa che ci suggerisce un altro punto di riferimento, il lato pop rock di Daniele Silvestri. Una linea a cui non si sottrae neanche il pop punk della band milanese La Sad. Molte donne, anche impegnate: per la body positivity la rapper ormai internazionale BigMama, fra sesso esplicito e Botero (dovrebbe portare sul palco dell’Ariston in duetto Elodie).
Certo questo Sanremo 2024 fa anche un po’ sorridere, sembra l’annuale flash mob dei soliti noti e ignoti davanti al Teatro Ariston, nonni e nipoti. Chi dà per scontato un trionfo di Geolier o Ghali deve ricordare che qui contano tutti i publici votanti e che un super hit estivo, per esempio, può pesare come le affollatissime classifiche annuali di streaming. Pronostico apertissimo, quindi, serate lunghe e faticose, qualcosa di decente ci sarà. Si saprà ascoltando le canzoni.