Una vera standing ovation ha accolto ieri Salman Rushdie e Roberto Saviano all’ingresso all’Auditorium del centro congressi del Lingotto al Salone del libro. "Mi chiedi come abbia fatto a superare tutto, ma tu ne sai qualcosa. Credo che per te sia ben peggio di quanto lo sia stato per me". Un tema è il rapporto tra potere e intellettuali. "Scrittori, giornalisti, intellettuali sono sotto attacco, è un brutto momento per la libertà di espressione. Pensavo fossero guerre già vinte e invece dobbiamo ripartire daccapo e ricominciare a combattere. Lo faremo" assicura lo scrittore saggista naturalizzato britannico tornato in libreria con Coltello (Mondadori). A
Saviano, che lo ringrazia per la solidarietà espressa nei suoi confronti per il contenzioso con la premier Giorgia Meloni, Rushdie dice: "Io sono stato citato in giudizio da Indira Gandhi quando ho scritto I figli della mezzanotte per una frase che riguardava suo figlio, quindi non sei il primo".