Lunedì 7 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Magazine

Paris Fashion Week, il debutto di McGirr da maison McQueen

Irlandese, 35 anni, innovativo. Per lui “la diversità genera creatività”. Il suo defilé è grintoso ed esagerato

Maison Alexander McQueen

Maison Alexander McQueen

Parigi, 3 marzo 2024 – E’ stato il debutto più atteso della fashion week parigina quello di Sean McGirr alla guida della maison Alexander McQueen da ottobre 2023 e al suo primo defilè nel segno del mitico Lee morto suicida nel febbraio del 2010. Poi la guida fedele e sofisticata e rigorosamente nel segno del fondatore della magica e magnifica Sarah Burton per tanti anni fino a pochi mesi fa quando si è ritirata pare per pensare a nuovi progetti. Ora è arrivato McGirr, 35 anni, irlandese, figlio di un meccanico e di una infermiera, laureato nel 2014 alla Central Saint Martin’s School, una giovanezza in adorazione di Alexander McQueen come tanti giovani creativi, poi gli inizi della carriera con lavori in Giappone da Uniqlo, poi con Dries Van Noten e a Londra con Jonathan Anderson che fino a ottobre lo aveva nominato capo del pret-à-porter femminile e maschile del suo marchio. Ora il salto nella maison nata punk e diventata sartorialmente aristocratica, da sempre ribelle e visionaria. Sean è simpatico, alla mano, carino, occhi azzurri, passione per nuoto e yoga. Poi questa chiamata dal Gruppo Kering.

Paris Fashion Week 2024, Maison McQueen
Paris Fashion Week 2024, Maison McQueen

“La diversità genera creatività” dice prima della sfilata a sera tarda, sotto una pioggia assassina, dentro un deposito all’ingrosso per alimentari nella Chinatown di Parigi, nel XIII Arrondissement, McGirr che ha avuto una nonna sarta che lo ha iniziato ad ago e filo, e che considera “L’Esorcista” il suo film preferito, e John Galliano, Rick Owens, Watanabe, Mijake i suoi re dello stile.

“Ho voluto subito cambiare il logo in un modo giocoso mettendo la c di Mc dentro la q – racconta Sean – e ho voluto sfilare in questi sotterranei del mercato perché volevo stare lontano dai quartieri borghesi di Parigi. Penso che Alexander McQueen sia stato il più grande stilista mai esistito, e ho grande rispetto per il lavoro fatto prima di me da Sarah Burton”. Il creativo è ripartito dalla collezione Bird del 1995. Attratto da quello che vede per la strada McGirr ha portato in questa collezione per l’inverno che verrà “l’animale che è in noi”, con abiti grintosi ed esagerati, maglieria enorme, accessori forti come gli stivali che sembrano gli zoccoli dei cavalli, con tanto di coda da una parte. Sei settimane per fare una collezione certo non sono tante, dopo consultazioni d’archivio e tanta memoria ammirata. Non sono mancati tre abiti in alluminio colorato che fanno pensare al lavoro del padre nell’officina. Come pure l’abito da sera tutto schegge di fanali rotti sull’asfalto dopi un incidente. Costruzioni perfette delle giacche, davvero molto Mcqueen, con baschine volanti e spalle a T che incutono o timore o rispetto.

Il debutto di McGirr da maison McQueen
Il debutto di McGirr da maison McQueen

La stampa e i buyer che escono dal defilé si fanno mille domande sul defilé, certo a suo modo anche molto commerciale e in questo senso lodevole perché la moda oggi ha bisogno anche di questo oltre che di puro sogno. La stampa americana intanto storce la bocca. Vedremo cosa succederà.