"Noi uomini d’Irlanda, soli e coraggiosi"

In gara Colin Farrell e Brendan Gleeson che si ritrovano nelle remote isole Aran, diretti da Martin McDonagh

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Molti applausi convinti, ieri, per Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin), in Concorso a Venezia. Girato in un’Irlanda che più verde, più remota, più ventosa, più desolata, più al confine di tutto non si può, racconta una storia di ostinazione, di amicizia, di desolazione, di coraggio. Nel mezzo di una comunità chiusa, bigotta, dove un’amicizia fra due uomini che si rompe può avere conseguenze colossali.

Il regista, Martin McDonagh, è quello di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, che nel 2017 vinse a Venezia il premio per la miglior sceneggiatura e fece poi vincere due Oscar agli attori (McDormand e Rockwell). E anche questa volta, con una storia apparentemente altrettanto bizzarra, colpisce nel segno, e racconta di anime semplici che sviluppano sentimenti complessi e profondi.

Colin Farrell interpreta Padraic, un uomo semplice, gentile, un po’ ottuso. Brendan Gleeson è un violinista che decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia che sembrava eterna: le conseguenze saranno imprevedibili. Con questo film, Farrell e Gleeson si ritrovano, a quattordici anni da un altro film di McDonagh, In Bruges. "Le sceneggiature di McDonagh sono sempre straordinarie, mi commuovono emotivamente e psicologicamente i mondi che crea", dice Colin Farrell. Gleeson aggiunge: "L’amicizia maschile è raccontata in un modo diverso, originale. Il film è ambientato nel 1923, ma c’è qualcosa di estremamente moderno nel modo in cui vengono raccontati questi due amici".

Girato nelle isole Aran, il film si immerge totalmente in paesaggi ancestrali, remoti. Ma non dimentica che, al di là di uno stretto braccio di mare, infuria la guerra civile irlandese. "Due persone combattono la loro piccola guerra mentre altrove infuria un conflitto più ampio", dice il regista. E anche in quel caso, si tratta di amici contro amici. "Girare in Irlanda", dice ancora McDonagh, "era il mio sogno. L’area in cui ho filmato è quella in cui andavo quando da bambino andavo a trovare i nonni". Poi il discorso passa a trattare dei social media: "Lo scambio di idee è una cosa meravigliosa, in un mondo che però è veloce a tirare il grilletto del giudizio e a cancellare le persone", dichiara Farrell. E prosegue dicendo che "l’era dell’informazione continua ci ha portato via dall’intimità di cui a volte abbiamo bisogno. La conversazione è importante, quando sei disposto a cambiare la tua opinione".

Il film ha un ritmo diverso, più "europeo", se si può dire, rispetto ad altri film di McDonagh. "Volevo girare un film più quieto, meno aggressivo di altri miei film", dice. "Meno hollywoodiano. Non è stata una cosa cosciente, ma lo sento in qualche modo più europeo: ed è anche merito dei paesaggi Ho girato nella più grande delle isole Aran, dove vivono i miei genitori. Potevo andare a trovarli, ed è stato bellissimo".

Giovanni Bogani

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