Giovedì 2 Maggio 2024

Com’è allegra Venezia, la Mostra del cinema delle star

Oggi al via un’edizione con record di divi: da Meryl Streep a Brad Pitt e Johnny Depp

Alessandra Mastronardi (Ansa)

Alessandra Mastronardi (Ansa)

Venezia, 28 agosto 2019 - C'è di tutto. Ci sono i divi e ci sono i film di ricerca; ci sarà Johnny Depp e ci sarà Mary Poppins Julie Andrews. È la Mostra del cinema di Venezia numero 76, che apre il sipario stasera con la cerimonia inaugurale, condotta dalla madrina Alessandra Mastronardi, alle 19. E che subito dopo entra nel vivo, con la proiezione del primo film in concorso, La vérité, diretto dal giapponese Kore-eda, vincitore di Cannes l’anno scorso con Un affare di famiglia. Nel film, le prime star: Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke.    Sarà un viaggio, un tuffo nel cinema lungo undici giorni, fino al 7 settembre. E sulla carta, il direttore Alberto Barbera sembra riuscito nella difficile operazione alchemica di tenere in equilibrio spettacolo e arte, divismo e scoperta. E anche di tenere in equilibrio il cinema pensato per il cinema, e quello prodotto da Netflix e da Amazon, che le sale le salterà forse a piè pari. Non solo. Negli ultimi anni, Venezia è stata una rampa di lancio per gli Oscar: il trionfo di Roma di Cuarón, quelli di La La Land e La forma dell’acqua sono solo tre esempi. Chissà se anche quest’anno un film partirà da qui per la lunga corsa fino agli Oscar. Intanto, godiamoci un programma di altissimo profilo.    Joker. Potrebbe essere questo il grande colpo del festival. Siamo nel mondo di Batman. Il malefico antagonista dal ghigno surreale e terribile è stavolta Joaquin Phoenix. E chissà che non riesca a competere con i Joker memorabili di Ledger e Nicholson. Nel cast, De Niro.

Brad Pitt. La superstar di Venezia 2019 sarà lui, Brad Pitt in tuta da astronauta, che in Ad Astra parte verso Nettuno per ritrovare il padre disperso in missione. 

Meryl Streep. La Signora del cinema è nel cast di The Laundromat di Steven Soderbergh, insieme ad Antonio Banderas e a Gary Oldman: tutti in arrivo al Lido.

Gli italiani. Tre film di ricerca in concorso: Mario Martone con Il sindaco del rione Sanità rielabora Eduardo, Pietro Marcello rilegge Martin Eden e lo ambienta a Napoli, con Luca Marinelli protagonista; Franco Maresco racconta la mafia e la Sicilia attraverso la figura della fotografa Letizia Battaglia. Due film da grande pubblico fuori concorso: Gabriele Salvatores racconta l’autismo in Tutto il mio folle amore e Francesca Archibugi dirige Micaela Ramazzotti e Adriano Giannini in Vivere. In più, un doc su Chiara Ferragni. 

Serie tv. Molto interesse per la proiezione in anteprima di due capitoli di The New Pope, la serie di Paolo Sorrentino con John Malkovich e Jude Law, e di Zero zero zero di Stefano Sollima dal best seller di Roberto Saviano.

Scarlett Johansson. Il regista è uno dei più interessanti, Noah Baumbach; i protagonisti sono Scarlett Johansson e Adam Driver. Marriage Story sembra echeggiare Scene da un matrimonio, il capolavoro di Bergman sulle sfaccettature crudeli della vita di coppia.

Polanski. Il regista probabilmente non ci sarà: c’è sempre quella storia infinita del mandato di cattura ancora pendente su di lui, per l’accusa di violenza sessuale negli anni ’70. Il film J’accuse, con Jean Dujardin, è un ambizioso film storico sul caso Dreyfuss, il capitano dell’esercito francese ingiustamente accusato di essere una spia e condannato all’ergastolo; ogni riferimento personale è assolutamente voluto. 

Rockstar. Il 6 settembre arriva Roger Waters, anima dei Pink Floyd, per il documentario Us + Them. Il giorno dopo Mick Jagger, attore nel film di chiusura, The Burnt Orange Heresy.

Donne. Due sole donne in corsa per il Leone d’oro, e in concorso un regista accusato di stupro (Polanski, nel 1977). La fondatrice del gruppo "Women and Hollywood" Melissa Silverstein si è scagliata contro la Mostra. Barbera ha risposto: "Mi spiace che non ci siano tante registe donne in concorso. Ma ci sono molti ritratti di donne che, anche se realizzati da uomini, rivelano una sensibilità nuova". Ma la polemica è comunque assicurata.   

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