No, non stupisce che il colosso Hbo abbia chiesto a Cash Carraway di trasformare il suo potente memoir in una serie televisiva, che si chiamerà Rain Dogs.
Skint Estate. Notes from the poverty line, tradotto da Alberto Prunetti per Alegre con il titolo La porca miseria, è un romanzo-verità così pieno di storie sconvolgenti, di personaggi inattesi, di vicende estreme di indigenza, oppressione, esclusione, violenza, ma anche così ricco di dignità, fierezza, voglia di lottare, che contiene al suo interno una miniera di possibili episodi.
Cash Carraway racconta la sua vicenda di madre single povera nella metropoli londinese: riesce nel miracolo di documentare, senza vittimismo e con molto brio, come si vive nella società e forse anche nella città più classista d’Europa senza avere un vero lavoro e subendo le infinite vessazioni che toccano a una donna working class che osi mettere al mondo una figlia senza avere niente, ma proprio niente di stabile attorno a sé. Come prima cosa, viene percepita e dipinta come irresponsabile, potendo scegliere di abortire: e invece Cash, pur dalle più buie cantine e dovendosi mantenere spogliandosi per un tristissimo peep show, vive la gravidanza e la maternità con gioia e incrollabile energia.
La crudezza del linguaggio e delle situazioni descritte sono a volte disturbanti, ma Cash è in ogni momento protagonista della sua storia, e lo rivendica. Memorabili le pagine dedicate alla scoperta d’essere incinta (nella lurida toilette di un treno), alla franca descrizione del complicato parto, alla penosa ricerca di un’abitazione (di sfratto in sfratto, e ogni volta è un tugurio) in un mercato degli affitti inaccessibile per la classe lavoratrice.
Lorenzo Guadagnucci