Roma, 11 settembre 2024 – È morto all’età di 84 anni, per un infarto fulminante mentre era al mare a Santa Marinella, Roma, Luca Giurato, giornalista e storico conduttore della Rai. Esuberante oltre ogni limite, eloquio facile spesso fuori controllo, Giurato era diventato simpaticamente famoso soprattutto per le sue gaffe – chissà quanto spontanee e magari qualcuna voluta –. In ogni caso un volto noto della tv italiana, a cominciare dalla Domenica in del 1992-1993 condotta in coppia proprio con Mara Venier che anche quest’anno ne sarà al timone. La conduttrice si è detta affranta dopo aver saputo la notizia: "Lui mi aveva voluta a Domenica in. Lì è nata un’amicizia profonda. Di tante risate, ma anche di tanti momenti profondi dove parlavamo della nostra vita".
Il meglio lo ha dato a Unomattina, che conduce ininterrottamente dal 1995 al 2008, affiancato da un parterre di donne eccellenti: Livia Azzariti, Paola Saluzzi, Antonella Clerici. Nel 2004-2005 ha preso il comando di Italia che vai insieme con Francesca Chillemi e Guido Barlozzetti. Ma Unomattina è l’arena in cui si destreggia meglio, e infatti ci torna insieme con Monica Maggioni futura presidente Rai e Eleonora Daniele. Nel 2008, oltre a Quelli che il calcio, sbarca a Mediaset per fare l’opinionista dell’Isola dei Famosi (fortemente voluto proprio da Mara Venier), e nel 2010 partecipa al talent show di Canale 5 Let’s Dance.
Un curriculum di tutto rispetto, molto professionale a leggerlo sulla carta, ma ciò che lo proietta nell’eterno immaginario televisivo sono appunto le sue memorabili gaffe, sempre però porte con il sorriso del bambino innocente e inconsapevole. Ricordiamo solo le più clamorose: nei primi tempi dei cellulari invece di “messaggi sms“ disse "Messaggi SS", parlando di film comici, disse che "fanno tantissimi incazzi", "a pra foco" invece che "a fra poco", "prima della caduta di Mudo di Merlino", "il partito sociolista", "ci sono quattromila kamikazi", "Adriano Panatta era sposato con una donna meravigliosa..." Panatta: "Veramente sono ancora sposato...", "Ahora" invece di Hoara Borselli, "Gigi Ballandi" invece di Bibi Ballandi, "Sandy Morton" invece di Sandy Marton, "Corriere della sor...". Non sembri irrispettoso ricordarlo anche per queste sue performance, lui stesso ne era orgoglioso e le citava senza remore, proprio perché lo avevano reso così familiare a milioni di italiani.
Quando lo si sentiva commettere qualche strafalcione nessuno si indignava ma tutti sorridevano e gli volevano ancora più bene, come si vuole a uno zio strampalato ma buono e generoso con tutti. Aveva il vezzo di millantare arie da tombeur de femmes, sopportato con cristiana pazienza dalla moglie Daniela Vergara, giornalista Rai di rara compostezza. Intervistarlo era sempre uno spasso, era una miniera di ricordi e aneddoti. D’altronde lui stesso, in un’intervista tardiva, aveva ammesso di avere coniato apposta qualche gaffe. Il personaggio era questo: pasticcione, confusionario, smemorato ma irresistibilmente amabile, affabile, divertente, estroverso, impossibile non volergli bene. In una tv spesso troppo paludata e seriosa, portava quella ventata di pazzia che rallegrava tutti. Luca Giurato, il compagno di classe che faceva ridere tutta Italia.