Venerdì 8 Novembre 2024

L’orgoglio nero di Maryse Condé. Addio alla scrittrice in odore di Nobel

La scrittrice francofona Maryse Condé, nota per le sue opere sulla schiavitù e le identità del mondo nero, è deceduta all'età di 90 anni. Critica della "negritudine", ha vinto il "Nuovo Premio di Letteratura" nel 2018.

Addio a una grande signora della letteratura mondiale, più volte in odore di Nobel: è morta all’età di 90 anni la scrittrice francofona originaria della Guadalupa, Maryse Condé, autrice di una trentina di opere sull’Africa, sulla schiavitù, sulle molteplici identità del mondo nero, caraibico ed africano.

"Gigante delle letteratura, Maryse Condé ha saputo ritrarre i dolori e le speranze, dalla Guadalupa all’Africa, dai Caraibi alla Provenza. In una lingua di lotta e di splendore, unica, universale. Libera", è stato il commento del presidente Emmanuel Macron. Per aver vissuto e visto da vicino tanti Paesi africani (Costa d’Avorio, Ghana, Guinea e Senegal) Condé criticò i limiti del concetto di “negritudine“ proposto da grandi intellettuali come Aimé Césaire e Lépold Senghor. "Non c’è alcun motivo di fierezza nell’appartenere a questa o a quell’altra razza. Rimetto in discussione il fatto che la Negritudine alimenti il concetto secondo cui tutti i neri sarebbero uguali: è un atteggiamento totalmente razzista, ereditato di fatto dai bianchi che credono che tutti i neri si assomiglino", disse in un’intervista alla rivista Callaloo, nel 1989.

Intellettuale e romanziera affermata anche Oltreoceano (ha vissuto anche negli Stati Uniti), Condé nel 2018 si aggiudicò a Stoccolma il “Nuovo Premio di Letteratura“, il cosiddetto Nobel alternativo, assegnato quell’anno da una “Nuova Accademia“ che aveva preso il posto dell’Accademia svedese all’epoca travolta dagli scandali.