Lunedì 20 Maggio 2024
SILVIO DANESE
Magazine

Locarno: Dribbla lo sciopero e riempie le piazze in Svizzera

Il Festival di Locarno 76 apre con una piazza enorme di ottomila teste, tra cui nove anteprime mondiali. La direzione di Giona Nazzaro concentra la linea editoriale sul cinema del mondo. Una ricca lista italiana, tra cui La bella estate, Patagonia, Rossosperanza e Lovano Supreme.



Locarno: Dribbla lo sciopero e riempie le piazze in Svizzera

Locarno: Dribbla lo sciopero e riempie le piazze in Svizzera

di Silvio Danese

LOCARNO (Svizzera)

E poi dicono che il pubblico non è interessato al cinema in sala. Al Festival di Locarno 76, inaugurato l’altra sera con il francese L’étoile filante di Fiona Gordon (nella foto) e il Pardo alla carriera al maestro taiwanese Tsai Ming-liang di Vive l’amour, Il gusto dell’anguria e Days, parliamo addirittura di una piazza enorme, una distesa di ottomila teste impalate, e c’era da chiedersi quale determinata passione girava quando due lunghi scrosci di pioggia si sono abbattuti sui sogni ad occhi aperti di una platea tenace e fradicia.

Anche quest’anno sono una ventina i titoli in programma della sezione più frequentata e “popolare“ Piazza Grande, tra cui nove anteprime mondiali, da Le voie royale di Frédéric Mermoud, sulla pressione subita dai candidati alle scuole di eccellenza francesi, al già cult-movie Theater Camp con Ben Platt, dal Sundance, a Non sono quello che sono - The Tragedy of Othello di W. Shakespeare diretto da Edoardo Leo, e Shayda di Noora Niasari, prodotto da Cate Blanchett.

E qui, in un cartellone tra i migliori annunciati negli ultimi anni, sale qualche nota amara. Il festival di Locarno è la prima vittima dell’ampio e duro sciopero degli attori americani dei sindacati uniti Sag-aftra proclamato tre settimane fa. Blanchett, sparita dalle tradizionali “Conversazioni“ col pubblico, ieri sera ha mandato un messaggio senza appello: "Ero entusiasta di partecipare al festival come produttore esecutivo del film di Noora Niasari, anche per celebrare il lavoro di un team straordinario, ma come membro sostenitore della Foundation’s Actors Council ho preso la difficile, ma necessaria decisione di non partecipare in questo momento cruciale".

Ha dato forfait anche Riz Ahmed, la star britannica a cui è dedicato l’Excellence Award Campari, e Stellan Skarsgard per solidarietà ha “congelato“ il suo premio e cancellato il suo incontro, partecipando soltanto alla conferenza stampa del film What remains (Fuori concorso), sceneggiato dalla figlia. Le altre statuette, e gli incontri, sempre molto attesi, sono confermati: il Pardo d’onore Manor all’eccentrico Harmony Korine, il Vision Award al montatore italiano di Hollywood Pietro Scalia (tanti titoli di Bertolucci e Ridley Scott), il e il Lifetime Achievement Award a Renzo Rossellini.

Dicevamo di un cartellone tra i più felici, perché la nuova direzione di Giona Nazzaro, superato il periodo Covid, entra in questa edizione nel merito di una linea editoriale concentrata sul cinema del mondo "che cambia e guarda al futuro", e citiamo almeno, in concorso, Do not expect too much from the end of the world di Radu Jude e il Yannick del cinema dell’assurdo di Quentin Dupieux.

Lista italiana questa volta molto ricca: con Edoardo Leo, sono in programma La bella estate di Chiara Luchetti (Piazza Grande), dal romanzo di Cesare Pavese; un notevole sforzo produttivo in costume nella Torino anni ‘30, Patagonia (Concorso) esordio fuoriclasse di Simone Bozzelli; Rossosperanza di Annarita Zambrano; il documentario Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel e il molto atteso Lovano Supreme di Franco Maresco, dentro il sound di Joe Lovano pensando anche a John Coltrane.

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