La grande bellezza, la grande bellezza di Napoli e Capri, la grande bellezza della protagonista, l’esordiente Celeste Dalla Porta, che esplodono in Parthenope di Paolo Sorrentino, unico film italiano in concorso a Cannes. Cannes dove, esattamente vent’anni fa – il 21 maggio 2004 – Sorrentino esplose alla fama internazionale con Le conseguenze dell’amore. Un giorno al quale tiene molto: quasi tutte le altre volte, i suoi film sono stati presentati a Cannes lo stesso giorno, 21 maggio. "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male", diceva sornione Eduardo de Filippo.
In una mattina che rifulge di sole e di vento, Sorrentino e il suo cast stellare – Gary Oldman, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Celeste Dalla Porta – affidano le loro riflessioni sul film ai telefonini e ai taccuini dei giornalisti, qualche istante prima del tappeto rosso.
È la prima volta che un film di Sorrentino ha una protagonista femminile. "Volevo fare l’epopea di un eroe moderno. E pensando a un eroe moderno mi è venuto naturale che fosse una donna, non un uomo. Mi affascina il grande viaggio verso la libertà che le donne hanno avviato oggi, ma che viene da molto lontano. Un viaggio molto coraggioso, pieno di ostacoli".
Parthenope è il nome della protagonista – Celeste Dalla Porta negli anni giovanili, e Stefania Sandrelli nell’età adulta – ed è anche il nome leggendario, mitologico, della città di Napoli. E fra Napoli e Capri si muove il film, nel raccontare la vita di una donna, dal 1950 al 2023. "Volevo raccontare un personaggio femminile e le sue anime, gli amori vissuti, gli amori mancati, forti e struggenti, il senso del tempo che passa".
"Volevo raccontare il lungo viaggio della vita di una donna, gli imprevedibili volti dell’amore – dice Sorrentino – Parthenope è un film sull’amore, sulla bellezza, sulla solitudine. E lì in fondo, vicina e lontana, Napoli che ammalia, incanta, urla, ride e sa farti male. Napoli che è una città misteriosa, non ‘naturalistica’. Io amo questa città che ha a che fare con il mistero e con l’incredibile, e che si mette in scena costantemente".".
Sorrentino parla della sua protagonista, Celeste Dalla Porta: "L’ho scelta perché ho visto in lei, al fondo di tutto, quella malinconia che scorre nel suo viso anche nei momenti felici, e che mi ricordava l’ombra nello sguardo di Stefania Sandrelli di Io la conoscevo bene". Lei commenta: "La chiave che mi ha dato Paolo, per intraprendere questo viaggio? È stata quella di cercare, in ogni scena, la libertà. E così Parthenope fa scelte che la portano a sbagliare, a riflettere, anche a rimanere sola".
Accanto a Sorrentino c’è un altro premio Oscar, Gary Oldman, che interpreta lo scrittore che la protagonista incontra a Capri. E dice: "I film di Paolo sono universali, perché lo sono i suoi personaggi. Dentro ci sono l’amore, la solitudine, la sofferenza, l’ambizione, il sogno e la fine del sogno. Se fosse per me, vorrei fare solo film con Paolo". Infine, Luisa Ranieri dice del suo personaggio: "È come se tornando a Napoli aprisse una porta verso la verità, come se facesse i conti con Napoli e con il dolore che aveva rimosso".
All’inizio della conversazione, Sorrentino parlava di bellezza. Ci sono relazioni, fra questo suo ultimo film e quello che gli ha dato l’Oscar, La grande bellezza? "In realtà sono l’uno il rovescio dell’altro – dice – Se La grande bellezza è uno sguardo disincantato sul mondo, questo è uno sguardo incantato sul mondo, sull’amore, sulla vita".
Il film uscirà nelle sale italiane in autunno, distribuito dalla neonata Piper Film.