Due Oscar vinti, carisma da vendere, movenze regali e semplicità quotidiana: Cate Blanchett è una regina di Cannes. Nel film Rumours, che ha anche prodotto, interpreta la cancelliera tedesca durante un summit dei paesi del G7, che si ritrovano spersi in mezzo a una foresta. Segue svolgimento grottesco e paradossale. La politica, nella finzione del racconto. Ma anche nella realtà del suo impegno: ieri Cate Blanchett ha partecipato all’incontro stampa “Displaced Stories“ organizzata dalla Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione e la gestione dei rifugiati.
È dal 2016 che l’attrice australiana è ambasciatrice di buona volontà dell’organizzazione. "Sono profondamente orgogliosa di questo ruolo – ha detto ieri – Non c’è mai stato un momento più cruciale e decisivo per stare dalla parte dei rifugiati e mostrare loro solidarietà". Recentemente, Blanchett ha parlato in nome dei rifugiati al Parlamento europeo, chiedendo a gran voce asilo politico per loro, e sostegno per ogni tappa dei loro viaggi, dai paesi di origine a quelli di transito.
"Oltre a Gaza e all’Ucraina, ricordiamoci che ci sono fronti di guerra in Congo, Yemen, Sudan, Giordania, dove sono stata alcuni anni fa nei campi profughi – dice Blanchett – Sono situazioni molto complicate, tutte instabili, alcune con escalation di violenza negli ultimi mesi. Richiedono tutte soluzioni a lungo termine, ma intanto c’è bisogno di fermarsi. La mia è una voce privilegiata, che può agire come cassa di risonanza per tutti gli altri che lavorano sul campo, dove le cose accadono".
"Io dico sempre ai miei quattro figli, tutti teenagers, come è la situazione nel mondo, anche se può essere doloroso parlarne", dice l’attrice. "È stupido, e pericoloso, non capire o rifiutarsi di capire che molte cose nel mondo stanno andando molto male. La paura è diventata un’arma letale del nostro presente. Separa le persone le une dalle altre, ma anche dentro di sé, le separa dalle loro parti migliori di sé. Proprio quando dovremmo pensare a trovare delle risposte comuni alle sfide collettive. La paura è un nemico per ognuno di noi. Per fortuna ci sono tante persone che stanno facendo sentire la loro voce. Ognuna, anche una voce piccola, ha importanza".
L’attrice australiana ha parlato anche, nel talk Women in Motion, del ruolo delle donne nel cinema, e anche di tutti gli “altri“ sessi: "Le cose stanno iniziando a migliorare grazie a una maggiore consapevolezza, e non mancano attori, registi, lavoratori dello spettacolo non binari, ma c’è ancora tanto da fare all’insegna dell’inclusività. Parte del problema è una carenza di immaginazione. Magari c’è una piccola, piccolissima percentuale del cast che è composto da trans o persone non binarie, davanti alla cinepresa. Ma dietro la cinepresa e fra le quinte? E fra le persone che le storie le scrivono?".
In Rumours, da cancelliera, Cate Blanchett è affiancata da Alicia Vikander nei panni di presidente della commissione europea e da Rolando Ravello come premier italiano.
Leader incapaci di trovare soluzioni per i problemi del cambiamento climatico e della intelligenza artificiale. "Se avete visto i video dei politici che parlano, si ha l’impressione che siano totalmente sconnessi dai loro corpi – dice ancora Blanchett – Parlano, muovono le mani in modo assurdo. E questo è stato il mio punto di partenza per interpretare il film". Che ha fra i suoi protagonisti l’italiano Rolando Ravello. Nel film, Ravello è il premier italiano Lamorte, e a un certo punto confessa: "Ebbene colleghi, mi sono travestito da Mussolini in una festa a tema".
Giovanni Bogani