Lunedì 29 Aprile 2024

'Josep', arriva in sala il pluripremiato film d'animazione francese

Dal 30 agosto: storia vera di un illustratore che risponde con l'arte al fascismo e alla violenza

Foto: Les Films d'Ici Méditerranée/Les Films du Poisson Rouge/In Efecto/Tchack/Lunanime

Foto: Les Films d'Ici Méditerranée/Les Films du Poisson Rouge/In Efecto/Tchack/Lunanime

La pandemia di Coronavirus ne ha ostacolato la distribuzione e così il film 'Josep' esce al cinema in Italia solamente come evento speciale e in alcune sale selezionate: lo possiamo vedere dal 30 agosto all'1 settembre. Racconta la storia vera dell'artista catalano Josep Bartolì e ha vinto il César (l'equivalente dell'Oscar francese) e l'European Film Award come miglior lungometraggio d'animazione. È anche stato accolto trionfalmente dalla critica internazionale, che ha lodato lo stile grafico e la potenza evocativa del racconto.

Josep, tutto sul film

La trama racconta alcuni momenti salienti della storia di Josep Bartolì, illustratore che combatte i fascisti durante la guerra civile spagnola e che, dopo l'affermazione del regime di Franco, nel 1939, si rifugia in Francia insieme a molti sui connazionali. Qui però viene rinchiuso in campi di prigionia, condannato suo malgrado alla fame. Ne uscirà vivo nonostante tutto e negli anni successivi viaggerà molto, anche in Messico (dove incontra e si innamora dell'artista Frida Kahlo) e negli Stati Uniti, dove morirà nel 1995 all'età di 85 anni. La sua storia è narrata da un vecchio francese morente, ex gendarme nel campo di prigionia in cui fu rinchiuso Bartolì e che ebbe per lui umana compassione. La sceneggiatura di 'Josep' è scritta da Jean-Louis Milesi ('Marius e Jeanette', 'Al posto del cuore'), mentre alla regia troviamo Aurel, pseudonimo del vignettista francese Aurélien Froment, che firma il suo primo lungometraggio animato. Proprio Aurel ha raccontato: "Ho scoperto i lavori di Bartolì per caso, mentre passeggiavo annoiato tra i reparti di una fiera del libro a cui ero stato invitato. La copertina del libro che Georges Bartolì dedicò allo zio Josep catturò la mia attenzione. Lo schizzo di un repubblicano spagnolo accasciato sulle stampelle, mezzo uomo, mezzo cadavere: un disegno eccezionale. Poteva essere solo il lavoro di un artista geniale. La mia prima impressione venne confermata da ogni pagina del libro: illustrazioni politiche ricche di dettagli e significato, critiche nei confronti del potere, dello Stato, della religione, della vigliaccheria dei leader di tutto il mondo. E poi gli schizzi dei campi: potenti tratti di matita a testimonianza di questo drammatico episodio del ventesimo secolo, così vergognoso e poco noto. La necessità di immergermi nella storia, di farla mia e riportarla in vita filtrata dal mio tratto di matita, mi ha ispirato all'istante".

Il trailer sottotitolato in italiano

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