Giovedì 7 Novembre 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Il paradiso di Ficarra e Picone. Amore e pregiudizi in “Santocielo“

Un angelo viene inviato sulla Terra per rendere gravida la nuova Madonna, ma a ritrovarsi in dolce attesa è Nicola, un insegnante carogna. Il film di Natale di Ficarra & Picone affronta temi attuali come il concetto di famiglia, l'amore e i diritti ad esso collegati.

Il paradiso di Ficarra e Picone. Amore e pregiudizi in “Santocielo“

Il paradiso di Ficarra e Picone. Amore e pregiudizi in “Santocielo“

Anche Dio (Giovanni Storti) ne ha abbastanza di questa umanità avida e menzognera, sempre intenta a fare guerre e a distruggere l’ambiente. In paradiso si decide di darle comunque un’ultima possibilità, ma se anche questa volta dovesse fallire, ci sarà un nuovo diluvio e senza alcuna arca a salvare il genere umano. Occorre un nuovo Messia e per questo viene inviato sulla Terra un angelo, Aristide (Valentino Picone), con il compito di rendere gravida, con un semplice tocco, la nuova Madonna. Ma Aristide è alquanto pasticcione e a ritrovarsi in dolce attesa è Nicola (Salvo Ficarra), insegnante carogna, maschilista, marito non disposto ad accettare la volontà della moglie (Barbara Ronchi) di separarsi. Una gravidanza incredibile, che favorirà molti cambiamenti.

Santocielo, prodotto e distribuito da Medusa, è l’ottavo film della premiata coppia Ficarra & Picone, che questa volta ha lasciato la regia a Francesco Amato per confezionare un film di Natale (dal 14 dicembre nelle sale) che vuole divertire parlando di temi attuali e importanti. Accanto a loro, reduci dal grande successo personale riscosso con il film di Roberto Andò La stranezza, Barbara Ronchi, nel 2023 vincitrice di un David di Donatello per il film di Bellocchio Rapito, e Maria Chiara Giannetta, straordinaria Blanca della seguitissima serie tv, qui nel ruolo di una suora non insensibile al fascino di Aristide.

"Tutto è nato dal nostro desiderio di fare un film sugli angeli", spiega Ficarra. E prosegue: "Poi abbiamo scoperto che anche Francesco Amato pensava a un soggetto analogo. Ci siamo incontrati ma a noi non è piaciuta la sua storia e nemmeno a lui la nostra. Così ne abbiamo costruita una completamente nuova. Tutto il plot è nato a pranzo, in cinque minuti, ma poi abbiamo impiegato un anno e mezzo a scriverla". Non è la prima volta che in un film si trova un uomo in dolce attesa: Nulla è inconcepibile con Arnold Schwarzenegger e Niente di grave, suo marito è incinto con Marcello Mastroianni.

"Abbiamo rivisto quei film ma lì ruotava tutto attorno alla gravidanza dell’uomo. Per noi – spiega Ficarra – è solo un pretesto per parlare di altro, per affrontare temi attuali come il concetto di famiglia, come l’amore e i diritti a esso collegati, e quindi se sia giusto introdurre regole in questo ambito". Aggiunge Picone: "Il film parla anche di pregiudizi: degli uomini nei confronti delle donne, dei giovani verso gli anziani. Pregiudizi nei confronti perfino dell’amore, la cosa più naturale che possa esistere. Gaber diceva, quando uno ama è ‘come un fiume che fa il suo corso’". Interviene Ficarra: "La cosa divertente è che proprio a un uomo bigotto e maschilista come il mio Nicola, tocca vivere la più femminile delle esperienze: la gravidanza. E proprio grazie a questo riesce ad evolversi, a mettersi finalmente nei panni degli altri".

Separandosi per l’occasione da Aldo Baglio e Giacomo Poretti, Giovanni Storti ha accettato senza esitare la proposta di Ficarra e Picone. "Quando mi hanno proposto di fare Dio, non potevo rifiutare. Dopo Morgan Freeman (nel film Un’impresa da Dio, ndr), io. Mi faceva anche piacere far soffrire d’invidia Aldo, molto amico di Salvo e Valentino. E poi – racconta Storti – ho scoperto come lavorano loro due: mentre noi tre gridiamo, ci interrompiamo a vicenda, insomma facciamo sempre un gran casino, loro due hanno un confronto tranquillo. E sono rimasto stupitissimo perché pensavo che al sud facessero peggio di noi, e invece è il contrario". E pronto Ficarra: "Vedi i pregiudizi!"

Maria Chiara Giannetta parla di un’esperienza per lei particolare: "Suor Luisa mi ha fatto capire l’importanza della preghiera, e lo dico da non credente. È secondario che Dio ascolti. Perché pregare fa stare bene, fa trovare un equilibrio. Non ci fa sentire soli".