È dura svegliarsi la mattina presto per andare a lavorare. È dura per Teresa sbattersi tra mille affanni per pulire gli uffici. E poi, i soldi, lo stipendio da fame che spesso il padroncino manco ti dà per intero. E le condizioni di lavoro: costretta a cambiarsi in spazi stretti, tiene la roba in ridicoli armadietti. Per non parlare della casa, anch’essa piccola piccola, claustrofobica. Finché un giorno accade che Teresa, uscendo dall’ufficio dove fa le pulizie, trova un tesoro: soldi, tanti soldi, abbandonati chissà perché. Cioè, un motivo c’è ed è un motivo terribilmente pericoloso su cui Carlo Monterossi deve indagare, assieme a Oscar e Agatina (tutti e tre amici detective dell’agenzia investigativa Sistemi Integrati) su incarico del proprietario di quel tesoro, un “grande manager” che, e qui la cosa si fa sospetta, non vuol sentir parlare di polizia. Intanto, oltre che indagare Carlo deve fare il suo lavoro: l’autore televisivo di successo di un programma trash, Crazy Love. Stavolta ci sono di mezzo un santone, un crocifisso che prende luce, una ex porno star redenta. Il tutto fra casi umani disperati e tristi sullo sfondo di una Milano tutt’altro che da bere.
Una Milano cinica e umanissima al tempo stesso. Carlo dovrà fare i conti coi suoi privilegi di uomo di successo e con la dolce Teresa: tutte complicazioni, insomma. Robecchi ci regala un romanzo duro e morbido al tempo stesso. Un romanzo da leggere per riflettere e cercare di capire come mondi distanti anni luce si possono incontrare e fondersi. Magari solo per un attimo. Magari solo per un sogno. Magari dietro le false luci sfavillanti che accecano ma non illuminano.
Francesco Ghidetti