Giovedì 7 Novembre 2024

Il Made in Italy è sempre leader. Superyacht: ordini a gonfie vele

Come sarà il 2024 per il settore della nautica italiana? A rispondere a questa domanda sono le indicazioni che emergono...

Il Made in Italy è sempre leader. Superyacht: ordini a gonfie vele

Il Made in Italy è sempre leader. Superyacht: ordini a gonfie vele

Come sarà il 2024 per il settore della nautica italiana? A rispondere a questa domanda sono le indicazioni che emergono tra le righe della sesta edizione di ’La Nautica in Cifre Monitor – Trend di mercato 2023/2024’, il rapporto statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica. Il sentiment sul 2024, rilevato dopo i boat show invernali, conferma una differenziazione dell’andamento del fatturato fra la produzione di alta gamma e la cantieristica sotto i 24 metri.

L’industria italiana dei superyacht si conferma leader globale, crescendo con ritmi più moderati rispetto al triennio appena concluso. I risultati positivi sono evidenziati dall’estensione pluriennale degli order book, con 2 aziende su 3 che registrano un incremento del proprio portafogli ordini rispetto a 12 mesi fa. "L’Italia – ha ricordato recentemente il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi (nella foto) – costituisce la spina dorsale del sistema cantieristico da diporto europeo e la cantieristica da diporto nazionale è uno dei pochi settori industriali in cui abbiamo la leadership assoluta con il 50% degli ordini mondiali di superyacht".

Per quanto riguarda il mercato della piccola nautica, nell’anno in corso è prevista una contrazione in alcuni segmenti di prodotto e in alcune aree geografiche, in gran parte determinata da fattori congiunturali esterni al mercato, come l’incremento dei tassi d’interesse e l’accesso al credito, le crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l’attesa per i risultati delle elezioni che porteranno ai nuovi assetti governativi in Europa e Usa. Su queste basi il 2024 si palesa come un anno articolato, con previsioni di fatturato in crescita per il 32%, stabili per il 32% e di riduzione per il 36% del campione e con un portafoglio ordini che, allo stato, cresce o risulta stabile rispetto a 12 mesi fa per il 44% delle aziende intervistate.

Marco Principini