di Pupo
Giovedì scorso, durante il mio recital a Krasnoyarsk, in Siberia, c’è stato un curioso fuoriprogramma. Un giovane seduto in platea a un certo punto si è alzato e ha cominciato a urlare in russo. Mentre lui si stava avvicinando verso di me, il servizio di sicurezza si è messo in azione per fermarlo. Io, invece, ho mantenuto la calma e ho lasciato che salisse sul palco. Mi sono accorto che aveva in mano un bellissimo anello in oro. Con l’aiuto della mia interprete, ho capito poi tutto. Il ragazzo, di nome Artem, mi ha chiesto di poter dichiarare pubblicamente il suo amore alla sua fidanzata Eugenia, in sala con lui. Improvvisamente il clima è cambiato. Ho chiamato la ragazza sul palco e, quando lui si è inginocchiato davanti a lei, il pubblico è andato in delirio. Prima di scendere dal palco mi ha detto che se avranno un figlio maschio, lo chiameranno Pupo. "Per noi sarà Puposky", ho risposto loro abbracciandoli.