Domenica 22 Giugno 2025
REDAZIONE ESTERI

Graz, sparatoria a scuola: i morti salgono a 11. Il killer un ex studente. “Si sentiva bullizzato”

Sangue in liceo: Austria sotto choc. Le vittime hanno quasi tutte tra i 14 e i 18 anni. L’aggressore, 21 anni, trovato morto in un bagno: ha sparato 40 colpi prima di uccidersi. Non si era mai diplomato

Graz, sparatoria a scuola: i morti salgono a 11. Il killer un ex studente. “Si sentiva bullizzato”

Vienna, 10 giugno 2025 – Strage senza precedenti tra i banchi di scuola in Austria. Almeno 10 persone – due adulti e otto ragazzi tra i 14 e i 18 anni – sono state uccise stamani durante una sparatoria avvenuta nel liceo Borg, a Graz, seconda città del Paese. Undici feriti, tra alunni e professori, sono stati distribuiti tra gli ospedali della Stiria. Il cancelliere austriaco Christian Stocker ha annunciato commosso tre giorni di lutto: “Oggi è un giorno buio nella storia del nostro Paese. E’ una tragedia che va oltre la nostra immaginazione”. 

Il killer un ex studente 

La polizia ha confermato: la strage è frutto di un’unica mano armata. Ad aprire il fuoco è stato un ex studente di 21 anni poi ritrovato morto in bagno. Artur A, originario del distretto di Graz-Umgeb, non aveva mai completato il percorso di studi. Ha sparato in particolare contro due aule, una era la sua ex classe, poi si sarebbe tolto la vita. E’ al momento la decima vittima della strage. I media locali hanno raccolto testimonianze degli alunni: uno ha raccontato che il ragazzo in questione era convinto di essere stato vittima di bullismo. Possedeva legalmente due armi che avrebbe avuto con sé oggi: una pistola e un fucile da caccia. Non aveva precedenti penali.  

Lo strazio dei genitori delle vittime

L'allarme è scattato alle 10 di questa mattina, quando sono stati uditi degli spari provenire dalla scuola. Circa 300 agenti di polizia sono accorsi sul posto, hanno evacuato la scuola e hanno allestito ampi cordoni di sicurezza. Buona parte di studenti e professori è riuscita a mettersi in salvo, uscendo dall’istituto o barricandosi nelle aule. Tanti, troppi, sono stati colpiti. Professori e studenti sopravvissuti sono stati riuniti in punti raccolta. Solo in un secondo momento hanno potuto riabbracciare i propri genitori. Centinaia le persone assistite. Padri e madri dei ragazzi colpiti sono stati presi in carica da una squadra anti-crisi. Chi era presente parla di scene strazianti. Si chiede intanto di far pervenire segnalazioni utili alle indagini, con eventuali foto e video a questa piattaforma

Media, 9 morti e molti feriti gravi nella scuola in Austria
Polizia davanti alla scuola superiore Borg, a Graz

L’episodio è avvenuto a pochi giorni dal decimo anniversario della strage di Graz del 20 giugno 2015, quando un uomo alla guida di un Suv si è lanciò a 100 chilometri all’ora contro la folla nel centro della città: tre i morti. 

Il cordoglio delle istituzioni

Una “tragedia inimmaginabile”, ha commentato la sindaca Elke Kahr. "Quello che è successo oggi a Graz è incomprensibile” secondo Mario Kunasek, governatore della Stiria: “Come governatore e come padre, sono profondamente addolorato per questo atto folle, che ha causato così tanti danni e incredibili sofferenze. I miei pensieri sono rivolti alle vittime innocenti, alle loro famiglie e ai loro insegnanti".

L'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, in un post su X si dice “profondamente scioccata dalla notizia (...). Ogni bambino dovrebbe sentirsi al sicuro a scuola e poter imparare senza paura e violenza". Anche la portavoce capo della Commissione europea, Paula Pinho, ha espresso "le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e all'intera città" a nome dell'Europa.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si fa interprete dei sentimenti dell’Italia intera, offrendo le “più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime” e un pensiero “anche ai giovani feriti”. Condoglianze anche da Giorgia Meloni, che esprime “dolore per la “tragica notizia”.  Sui social il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ricorda che “la scuola dovrebbe essere un luogo di pace e confronto”, ha scritto il vicepremier.