Mercoledì 18 Giugno 2025
ANDREA SPINELLI
Magazine

Pinguini Tattici Nucleari: “Marziani di provincia. E contro i femminicidi”

La band a San Siro tra esplosioni di coriandoli e giochi con l’intelligenza artificiale. Poi il video di Chiara Tramontano che ricorda la sorella Giulia uccisa dall’ex

I Pinguini Tattici Nucleari in concerto a San Siro (Milano)

I Pinguini Tattici Nucleari in concerto a San Siro (Milano)

Milano, 11 giugno 2025 – Marziani Tattici Nucleari. Gli alieni dello showbiz, la band di un altro pianeta rispetto alle pretese e alle isterie del pop da hit-parade nostrano, sono atterrati ieri sotto la luna del ‘Meazza’ per aggiungere altre due notti sold-out (oggi la replica) agli show tenuti tra gli stessi spalti nel 2023. Una sfida alla popolarità consolidata dalla band bergamasca nell’ultimo quinquennio vinta (o quasi) con 420mila biglietti venduti per i nove spettacoli di questo Hello World Tour Stadi 2025, tra cui quelli di Ancona e Firenze in agenda il 21 e il 25 giugno. E passi l’ambizione extra-large di debuttare in una cornice da centomila posti come quella Rcf Arena di Reggio Emilia, riempita sabato scorso per poco più della metà.

Lo sfogo contro i paragoni: “Noi siamo noi”

Gli eroi di ‘Pastello bianco’, infatti, hanno sempre lasciato intendere di giocare un altro campionato rispetto a quello di tanti pretesi idoli delle masse, mantenendo quel profilo di provincia che li spinge a definire il loro rapporto un "poliamore". Per questo spiazza un po’ sentire Elio Biffi rispondere all’innocua domanda se si sentano un po’ i Coldplay italiani che loro sono i Pinguini Tattici Nucleari, un po’ stufi di sentirsi avvicinare a questo o a quello.

“Noi siamo noi, abbiamo la nostra storia e la nostra musica e quello che portiamo sul palco racconta chi siamo in maniera approfondita, senza paragoni con altri perché noi siamo noi", lamenta. "Ci dicevano siete i nuovi Elio e le Storie Tese, i nuovi ‘Lo Stato Sociale’. Ci piacerebbe, a questo punto della nostra carriera, che si cominciasse a parlare dei Pinguini Tattici Nucleari come una storia a sé, senza paragoni che sono sempre stati fatti". Calma. "Siamo sei ragazzi di provincia che suonano le loro canzoni e abbiamo introdotto alcuni momenti che vanno oltre la musica".

L’esplosione di coriandoli che accompagna l’avvio della stessa Hello World ("350 chili di carta, praticamente un orso bruno di pixel colorati" scherza il frontman Riccardo Zanotti), il tatuaggio in diretta durante Hold on, il bancone del bar di Amaro, la voce del mandala e il volo nel vuoto dello stesso cantante durante Alieni, la fisarmonica di Biffi che fluttua nel vuoto durante Piccola volpe e su su fino alle linee di fuoco che s’impadroniscono del palco nel gran finale di Titoli di coda rappresentano i momenti di una corsa all’ultima hit che spazia da Giovani wannabe a Rubami la notte dalla sanremese Ringo Starr a Bottiglie vuote (stasera a cantarla con loro ci sarà pure Max Pezzali, a cui è probabile che rendano poi la cortesia il 12 luglio all’Autodromo di Imola), la bandiera della Palestina che sventola durante la canzone ‘Bergamo’, senza rinunciare a giocare con l’intelligenza artificiale in momenti come ‘Verdura’ in cui tutto viene convertito sugli schermi in vegetale.

“L’IA va esplorata, non temuta”

"L’IA è uno strumento che va esplorato, magari sfidato, non temuto" dicono, sottolineando che in un tempo più o meno lontano i suoni e le voci perfette del pop odierno perderanno la loro partita con la macchina che le creerà più vere del vero rivalutando l’umanità dello sbaglio "e la musica tornerà a sporcarsi le mani, come in un punk 2.0".

Giulia Tramontano, la sorella in video: “Promessa non mantenuta”

Nel sottofinale un lungo applauso accoglie l’intervento in video di Chiara Tramontano, che definisce la sorella Giulia, trucidata nel maggio del 2023, "una promessa non mantenuta".

"A volte la vita sembra una promessa non mantenuta. Non perché manchi qualcosa, ma perché tutto quello che c’era non ha avuto tempo di compiersi. Sono Chiara Tramontano. Giulia, mia sorella, era una promessa. E con lei lo era il piccolo Thiago. Un amore che stava diventando casa, voce, battito. Giulia non è una di quelle persone che chiedono spazio, ma sanno riempirlo con la forza di chi resta autentico. Giulia rideva con gli occhi, sapeva leggere il silenzio. E no, non è diventata un simbolo. È rimasta una persona. Questa canzone non è un ricordo. È piuttosto un passaggio. È un varco verso un mondo che forse non abbiamo avuto, ma che possiamo ancora immaginare. Un mondo migliore". "Mettere il video nello spettacolo è stato un moto di cuore" dice Zanotti. "E allo abbiamo messo alla fine, nel momento forse più importante dello spettacolo".