Venerdì 8 Novembre 2024
ANDREA SPINELLI
Magazine

Dalla parte delle donne: ultimo valzer Rai di Amadeus

Il conduttore a Verona nel concertone di Fiorella & Friends contro la violenza di genere. Ciannamea: "Speriamo nel tuo ritorno in azienda"

Amadeus all’Arena con Fiorella Mannoia, Emma e Francesca Michielin

Amadeus all’Arena con Fiorella Mannoia, Emma e Francesca Michielin

Verona, 6 maggio 2024 – "Torna presto a casa". Ieri e l’altra sera l’ultimo valzer di Amadeus su Raiuno s’è concluso con un doppio inchino al popolo dell’Arena di Verona, cornice vociante e colorata risparmiata una volta tanto dai capricci meteo stagionali che incombono sugli eventi scaligeri in cartellone questo periodo. C’era da condurre la doppia maratona di ‘Una Nessuna Centomila’, sodalizio del mondo dell’hit-parade a sostegno dei centri e delle organizzazioni che assistono le donne vittime di violenza, e lui l’ha fatto in smoking, affiancando Fiorella Mannoia, presidente onorario della fondazione costituita nel 2022 all’indomani del concertone a Campovolo, senza tradire particolari emozioni se non quando è sceso in platea per lanciare assieme a Nostra Signora della canzone Caterina Caselli l’esecuzione corale di quella ‘Nessuno mi può giudicare’ scelta sabato come gran finale della prima serata. "Assieme ad Amadeus abbiamo fatto un percorso straordinario e la sua presenza in questo spettacolo dimostra che il rapporto con l’azienda è sereno", ha fatto sapere il direttore della fascia Prime Time Rai Marcello Ciannamea: "Speriamo quindi in un suo ritorno".

"Una Nessuna Centomila nasce dall’osservazione di una realtà che parla di una donna uccisa ogni tre giorni" ammette la Mannoia: "Solo una piccola minoranza trova il coraggio di denunciare le violenze di qualunque tipo e il nostro compito è anche dire alle donne che chiedendo aiuto si può uscire da un incubo". I 600mila euro già versati nelle casse della Fondazione dagli organizzatori dell’evento (i proventi dei 20.455 biglietti venduti in due sere, a cui s’aggiungeranno i versamenti in arrivo da casa al numero solidale 45580 attivo fino all’11 maggio) sono il primo risultato della “chiamata alle arti” di Fiorella & Friends, capace di riunire davanti alle telecamere Rai della rete ammiraglia – che trasmetterà la summa del doppio appuntamento dopodomani in prima serata e in contemporanea su Radio2 e RaiPlay – pure Ermal Meta, Francesca Michielin, Emma, Paola Turci, Annalisa, Alessandra Amoroso, Tananai – autore in duetto con Elodie di una toccante Tango –, Fabrizio Moro, Mahmood, Piero Pelù, Giuliano Sangiorgi, Big Mama ma anche gli attori Anna Foglietta e Massimiliano Caiazzo. Aveva detto di sì pure Ornella Vanoni, poi costretta dai suoi 89 anni a un passo indietro. Rinviato lo scorso settembre a causa di alcuni problemi fisici della Mannoia, lo spettacolo ha mostrato quanto decisivo sia l’apporto della direttrice artistica al successo dello show, capace con la sua presenza di regalare un plus tanto all’Achille Lauro di ‘C’est la vie’ che al super trio messo in piedi da Niccolò Fabi assieme a Samuele Bersani e Brunori Sas per ‘Offeso’.

Dopodiché, spenti i riflettori dell’evento-ultima apparizione in Rai di Ama prima del trasloco sul Nove, l’azzimato Sebastiani ha preferito sottrarsi allo pseudo-incontro stampa (50 minuti di durata, alle una di notte, di cui solo 10 di domande), onde evitare di dover commentare la gragnola di accuse rovesciategli addosso nei giorni scorsi dall’ex agente Lucio Presta. Non potendo citare Dostoevskij come fatto a caldo su Instagram affidando la propria replica ad alcune righe de ‘I fratelli Karamazov’ ("Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne arriva al punto di non distinguere più la verità, né in sé stesso né intorno a sé") Amedeo-Amadeus ha preferito buttare la palla in tribuna producendosi in un ecumenico vocale di due minuti con lodi per tutti, nonostante i disguidi tecnici e qualche incontro artistico preparato maluccio come quello di Sangiorgi con Noemi e Big Mama in una Io che amo solo te di Endrigo non propriamente riuscitissima.

"C’è ancora tanto da fare, ma vedere quello che si sta realizzando grazie a questo progetto fa capire quanto sia giusto e importante unirsi per raggiungere un obiettivo che riguarda le donne, vittime di una violenza che un giorno potrebbe interessare pure le nostre figlie" dice Ama nella registrazione recapitata ai giornalisti. "Il linguaggio delle canzoni è cambiato, andando in una direzione che a me poco piace" aggiunge Samuele Bersani. "È diventato aggressivo. E, se fossi una donna, mi incazzerei un pochettino per certi brani di oggi".