Il ministero della Cultura tedesco e la commissione dell’ Unesco hanno inserito la scena techno berlinese nell’elenco del patrimonio culturale immateriale del Paese, in riconoscimento del contributo all’identità culturale della città. La Clubcommission di Berlino, una rete di club e musicisti techno berlinesi, ha descritto la decisione come "un’altra pietra miliare per i produttori techno berlinesi, gli artisti, i gestori di club e gli organizzatori di eventi". Lutz Leichsenring, membro esecutivo del consiglio di amministrazione della Clubcommission, ha dichiarato all’emittente tedesca Dw: "La decisione ci aiuterà a garantire che la cultura dei club sia riconosciuta come un settore prezioso e meritevole di protezione e sostegno". Da oltre un decennio è in corso una campagna per l’inserimento della cultura e della musica techno nell’elenco tedesco, guidata da Rave the Planet, un’associazione no-profit che sostiene la cultura della musica elettronica.
La techno è una parte fondamentale della città, secondo Peter Kirn, dj e produttore musicale berlinese: "In altre città, la gente non accettava musica che fosse davvero dura o strana e piena di sintetizzatori e di drum machine così brutali e distorte. Non si può suonarla all’ora di punta in un club, figuriamoci a pranzo. E qui è assolutamente accettabile suonarla a pranzo. La scena techno è diventata un rifugio per le persone che sono emarginate, e c’è una naturale attrazione per Berlino come luogo “storicamente“ più permissivo per le avanguardie musicali altrove emarginate almeno dagli anni Ottanta".