Venerdì 10 Maggio 2024
SANDRO NERI
Magazine

Cramps. E il pop italiano fece la rivoluzione

Milano celebra i cinquant’anni dell’etichetta discografica creata da Gianni Sassi: non solo musica (d’avanguardia e per tutti) ma anche immagine

Migration

di Sandro Neri

Se, come è stato scritto, Gianni Sassi è "l’uomo che inventò il marketing culturale", la Cramps Records resta, oltre che la sua impresa più conosciuta, il suo capolavoro. In termini di creatività e anche di innovazione, non solo musicale. Dalla nascita dell’etichetta discografica che lanciò, fra gli altri, gli Area, Eugenio Finardi, Alberto Camerini e trasformò in un mito pop anche John Cage, il guru della musica contemporanea, sono passati cinquant’anni. Un anniversario che alcuni degli artisti di quella premiata scuderia si accingono a celebrare con un concerto, il 6 aprile a Milano, sul palco del Teatro Lirico. Lo stesso dove Sassi – intellettuale, grafico pubblicitario, discografico scomparso nel marzo del 1993 – portò Cage, il 2 dicembre del 1977, per una performance passata alla storia. Un perfetto esempio di arte e provocazione, come nelle corde di Sassi sin dai suoi esordi come creativo della pubblicità e poi, grazie alle sue rivoluzionarie incursioni, come protagonista sempre più pregnante del mondo della musica.

"Si avvicina al pop come autore di copertine, inizialmente per i Giganti, Tito Schipa Jr e per un esordiente Franco Battiato, già protagonista, con il volto e le mani dipinte di bianco, di una sua celebre campagna pubblicitaria per i divani Busnelli", racconta Giordano Casiraghi, autore del saggio Gianni Sassi, la Cramps & altri racconti. "Ma il suo si rivela da subito un lavoro da intellettuale, favorito dalla sua passione per la musica e dalla sua capacità di non porsi mai dei limiti. È così che riusciva a sorprendere sempre".

Cramps in realtà è un acronimo. Sta per company, advertising, management, pubblicità, service. "L’intenzione – continua Casiraghi – è quella di occuparsi di un artista curandolo in tutti i dettagli: dall’immagine alla produzione dei dischi, dalla promozione degli album ai concerti. In Italia non l’aveva mai fatto nessuno". Dietro ogni produzione, un collettivo culturale e artistico. Sassi lo chiama "Situazione Frankenstein". E proprio l’immagine del mostro di Mary Shelley, ritratto però in versione sorridente e ironica, diventerà l’emblema della Cramps. Un faro puntato sulla musica d’avanguardia, "ma tenendo conto – scriverà Maurizio Marino – anche della fruibilità della proposta artistica che non può permettersi di rinunciare alla sua funzione popular".

International Popular Group è la definizione che gli Area – la band con cui l’etichetta discografica farà il suo debutto in contrapposizione alle major – si porterà dietro sin dal primo album. Arbeit Macht Frei, questo il titolo del disco, viene annunciato come una rivoluzione. Che tale si rivelerà, con quell’inedita contaminazione fra rock, jazz e musica contemporanea, e con l’impatto grafico-simbolico della copertina. La prima di una lunga serie che segnerà gli esordi e il successo di Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Claudio Rocchi.

Un movimento, fatto di voci, stili, musiche anche molto diverse fra loro, che troverà una ribalta anche nei "raduni pop" organizzati dalla rivista Re Nudo, uno dei simboli della controcultura giovanile degli anni Settanta, a Zerbo prima e al Parco Lambro di Milano poi. Iconica immagine dell’epoca della musica ribelle e della fantasia al potere, sarà proprio il polmone verde della periferia milanese a ospitare, il 23 giugno del 1989, l’omaggio a Demetrio Stratos voluto, a dieci anni dalla morte, proprio da Sassi. La rivista Re Nudo è rinata, con un altro editore, giusto dieci giorni fa; Patrizio Fariselli, Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Lucio Fabbri, Carlo Boccadoro sono tra gli artisti che il 6 saliranno sul palco del Lirico per ricordare la Cramps e la sua eredità. Più che mai presente.

Da ieri, a Milano, una passeggiata nel parco del quartiere Citylife porta il nome di Sassi, "imprenditore culturale". Pronto anche un docufilm, L’occhio, l’orecchio, la gola. Non era solo marketing.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro