Lavatrici, frigoriferi, televisori, aspirapolveri e altri elettrodomestici rientrano nei cosiddetti Raee, ossia rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e devono essere smaltiti nella giusta maniera, dal momento che alcuni componenti sono potenzialmente nocivi per l'ambiente.
Economia
Questi rifiuti devono essere portati in specifici impianti di trattamento e non devono mai finire nella raccolta indifferenziata o, peggio, essere abbandonati. Lo smaltimento corretto permette di recuperare importanti materie prime riutilizzabili nei processi produttivi e di ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche. Inoltre, contribuisce a contrastare efficacemente i traffici illegali della spazzatura.
Anche se negli ultimi anni sono aumentate informazione e sensibilizzazione su questi temi, sono ancora tanti i consumatori che non mettono in pratica alcuni accorgimenti. Ecco cosa è importante sapere e come comportarsi.
Tipologie
Le apparecchiature elettriche ed elettroniche, sia domestiche che professionali, sono identificate con l'acronimo Aee. Questo termine include tutti quei dispositivi che funzionano tramite collegamento alla rete elettrica o a batterie. Quando questi dispositivi non funzionano più o risultano superati, vengono classificati come Raee. Per quanto riguarda l’ambito domestico, essi si distinguono in cinque categorie: - R1: grandi elettrodomestici, come frigoriferi e congelatori - R2: grandi bianchi, per esempio forni e lavatrici - R3: tv e monitor - R4: elettronica di consumo, inclusi telefoni e computer - R5: lampade, lampadine, faretti e altre sorgenti luminose. I Raee si riconoscono facilmente grazie al simbolo del cassonetto barrato presente sull'etichetta, marchio identificativo obbligatorio per legge, che ne regola la raccolta e il riciclo secondo normative precise.
Obblighi
Spesso c’è confusione su come smaltire i vecchi elettrodomestici Raee. A livello legislativo bisogna rifarsi al decreto 49 del 14 marzo 2014, in attuazione della direttiva 2012/19 dell’Unione Europea su questo genere di rifiuti.
Secondo quanto è previsto dalla legge, dunque, i consumatori finali devono separare i Raee dagli altri rifiuti domestici, evitando lo smontaggio o la manomissione degli apparecchi che vanno portati presso i diversi servizi di raccolta diffusi sul territorio e dedicati a questo tipo di rifiuti.
Dal canto loro, i produttori e i distributori di apparecchiature AEE sono tenuti a rispettare una serie di obblighi riguardanti lo smaltimento, attraverso sistemi di gestione individuali o aderendo a sistemi collettivi.
Modalità di ritiro
Quando un consumatore acquista in un negozio un apparecchio nuovo simile a quello vecchio che vuole buttare, il negoziante ha l’obbligo di ritirare il rifiuto Raee gratuitamente. Il servizio deve essere comunicato in modo chiaro tramite avvisi nello store o sul sito del venditore.
Il ritiro potrà avvenire alla consegna del nuovo apparecchio (o entro 7-10 giorni dalla consegna) nel luogo di consegna o presso un posto ad hoc conveniente per il cliente e indicato dal negoziante nel contratto di vendita con tutte le informazioni necessarie.