Martedì 14 Gennaio 2025
GIOVANNI BOGANI
Cinema e Serie Tv

‘Non dirmi che hai paura’, la storia di Samia diventa un film

Giuseppe Catozzella raccontò la storia in un libro che ora è diventato un film: "Commosse il mondo alle Olimpiadi di Pechino, poi il naufragio nel Mediterraneo"

Samia Yusuf Omar (1991-2012), la sua storia nel film 'Non dirmi che hai paura'

Samia Yusuf Omar (1991-2012), la sua storia nel film 'Non dirmi che hai paura'

Samia Yusuf Omar aveva 17 anni, le gambe magre e lunghe da antilope. Era una delle due sole atlete a rappresentare la Somalia lacerata dalla guerra, alle Olimpiadi di Pechino del 2008. Corse i 200 metri, arrivò ultima nelle batterie: le altre atlete erano avanti di quasi dieci secondi, lei corse i 200 metri in 32 secondi e spiccioli. Ma non importava: ce l’aveva fatta, e tutto il pubblico di Pechino applaudì quella ragazzina minuscola, con i leggins neri e una magliettina di cotone. Anche tutto il mondo, che la vide in tv, si appassionò a lei. Samia tornò a casa, decisa a prepararsi per le Olimpiadi di Londra, quattro anni dopo. Ma la Somalia non era il posto migliore per chi avesse ambizioni sportive. Il paese era preda della guerra civile, fra fondamentalisti islamici, ribelli e forze governative. Lo stadio di Mogadiscio era in rovina. Samia, che aveva corso senza velo e in pantaloncini, ricevette minacce di morte e intimidazioni da vari gruppi islamici, fra cui al-Shabab, la cellula somala di al-Qaida. Doveva andarsene. Inseguendo il sogno di arrivare a Londra, Samia andò in Etiopia, poi in Sudan, poi nel deserto libico. In Libia finì in un centro di detenzione, prima di tentare il grande salto, attraversare quel tratto di Mediterraneo che divide l’Africa dall’Europa. Un tratto di mare che è la tomba di tanti migranti.

Esce oggi nelle sale italiane ‘Non dirmi che hai paura’, il film che racconta la storia di Samia Yusuf Omar. Presentato al Tribeca film festival, dove ha ottenuto la menzione speciale della giuria, e ad Alice nella città, sezione indipendente della Festa del cinema di Roma, il film è diretto da due registe, Deka Mohamed Osman e Yasemin Samdereli, che hanno lavorato sul romanzo omonimo, scritto da Giuseppe Catozzella.

Milanese, 48 anni, Catozzella è editorialista di Qn e collabora con numerose testate nazionali e internazionali. Non dirmi che hai paura, pubblicato nel 2014, ha vinto il premio Strega Giovani e ha venduto mezzo milione di copie in Italia, 800mila copie nel mondo. Dal suo successivo romanzo Italiana, sulla prima donna a guidare una banda di briganti nell’Italia post unificazione, è in lavorazione una serie tv.

Catozzella, quale scintilla la ha portata a raccontare la storia di Samia?

"Nell’agosto 2012 ero al confine fra Somalia e Kenia, con un ragazzo ex combattente di al-Shabab, divenuto volontario di una Ong a Nairobi. Nell’ostello in cui dormivo era accesa la tv con Al Jazeera. Vidi un servizio su questa ragazza somala, che sognava di arrivare alle Olimpiadi di Londra. E ho provato un senso irrazionale di responsabilità: volevo portarla lì dove Samia voleva andare. Ho pensato a raccontare la sua storia".

Il suo romanzo immagina la storia di Samia, raccontata da lei stessa. Come si è documentato?

"È stato un percorso lungo: ho rintracciato la sorella, che stava a Helsinki. Ho raccolto materiali, informazioni, testimonianze. E ho cominciato a raccontare la storia di questa fiammella esposta alle intemperie, che non si voleva spegnere".

Il film è diretto da due registe donne. Che cosa porta il loro sguardo al racconto?

"Credo che porti una leggerezza necessaria, la forza di raccontare anche la tragedia con levità. Avevo visto il film precedente di Yasemin Samdereli, Almanya – La mia famiglia va in Germania, la storia di una famiglia di immigrati turchi che tornano in Anatolia. Mi era piaciuto molto il suo sguardo: sapeva raccontare l’emigrazione e il razzismo con ironia. Ho collaborato al lavoro di scrittura del film, e mi sono accorto subito che c’era, da parte delle registe, un grande rispetto per l’anima del romanzo".

‘Non dirmi che hai paura’ sarà presentato da Catozzella e dalle registe stasera al cinema Anteo di Milano, sabato all’Alfieri di Firenze.