Sabato 18 Maggio 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Cinema delle donne. L’onda delle attrici alla prova da registe: è la Festa di Roma

Cortellesi, Buy, Smutniak e Mezzogiorno dietro la macchina da presa. Attesa per Isabella Rossellini, Juliette Binoche e Nastassja Kinski

Margherita Buy, al debutto della regia con Volare, di cui è anche protagonista

Margherita Buy, al debutto della regia con Volare, di cui è anche protagonista

Nel segno delle donne. A cominciare dal manifesto della diciottesima edizione della “Festa del Cinema di Roma“ sui cui risplende il volto sorridente di Anna Magnani. Mentre alla Mostra del Cinema di Venezia su sei film italiani in concorso nemmeno uno era di una regista, la “Festa“ apre con il film che segna il debutto nella regia di Paola Cortellesi, C’è ancora domani, e celebra i talenti femminili in tutte le sezioni dello sterminato programma che animerà dal 18 al 29 ottobre l’Auditorium Parco della Musica e tanti altri luoghi della città.

Donne davanti e dietro alla macchina da presa, protagoniste di storie vere o di finzione, ambientate nel presente o nel passato. E nel segno delle donne è anche la 21ª edizione di “Alice nella città“, sezione autonoma e parallela della Festa. "Tantissime storie e personaggi al femminile, tredici le registe donne presenti", sottolinea Fabia Bettini, direttrice (con Gianluca Giannelli) di questa sezione "dedicata ai giovani, al talento e agli esordi". "Ciò che accomuna tutte le donne in vario modo presenti, è la volontà di mettersi in gioco. Ma il programma non è stato costruito per quote, né quote rosa né di altra natura", ha tenuto a precisare Paola Malanga, direttrice artistica della Festa, guidata insieme al presidente Gianluca Farinelli. E certamente c’è anche altro, la musica, con l’omaggio a Giorgio Gaber, Io, noi e Gaber di Riccardo Milani, e Zucchero raccontato da Valentino Zanella e Giangiacomo De Stefano in Zucchero – Super Fornaciari.

Ma colpisce il drappello di attrici che hanno deciso di cimentarsi nella regia, come ha già fatto Micaela Ramazzotti che a Venezia, a Orizzonti Extra, con il suo Felicità ha vinto il Premio degli Spettatori. Debutto coraggioso, quello di Paola Cortellesi, con un film in bianco e nero di cui è anche protagonista, ambientato nel dopoguerra, su una donna succube di un marito violento. Oltre alla sua, la Festa offre la ribalta le opere prime di Margherita Buy, con Volare, su un’attrice di talento, interpretata dalla stessa Buy, di Kasia Smutniak con Mur, in cui l’attrice torna nel suo paese d’origine, la Polonia, per documentare la situazione dei profughi ucraini, e di Giovanna Mezzogiorno con il corto Unfitting, su un’attrice vessata da registi e produttori. Non esordienti ma affermate autrici, Emma Dante che firma Misericordia, film tratto dal suo omonimo spettacolo teatrale, e Francesca Archibugi che presenta la serie tv da lei diretta, La storia, dal romanzo di Elsa Morante, mentre Monica Bellucci racconta il debutto della Callas all’Opera di Parigi nel dicembre del 1958 in Monica racconta Maria di Tom Volf. E ancora, tra i tre (su 18) film italiani in concorso, Mi fanno male i capelli di Roberta Torre (gli altri due, C’è ancora domani della Cortellesi e Holiday di Edoardo Gabriellini), su una donna, interpretata da Alba Rohrwacher, che per contrastare la perdita di memoria si immagina nei vari personaggi interpretati da Monica Vitti.

Proposte diverse, tante, sempre di registe donne anche nella sezione “Freestyle“, come Nino Migliori – La festa che rovescia il mondo per gioco di Elisabetta Sgarbi e come La pitturessa in cui Fabiana Sargentini documenta l’estro creativo di sua madre, Anna Paparetti, vitalissima 87enne, già musa e compagna del gallerista e scrittore Fabio Sargentini.

Attese alla Festa Isabella Rossellini, che riceverà un premio alla carriera, e Juliette Binoche, nel cast di The Pot-au-feu, giudicato il film più radicale mai girato sulla cucina. E in un incontro aperto al pubblico parlerà di cinema e della sua straordinaria carriera, Nastassja Kinski, splendida protagonista per Wenders, Coppola, Polanski e anche per tanti registi italiani.

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