di Renzo Vatti
Ciliegiolo: la riscossa. Nato da un incrocio spontaneao tra il Sangiovese e il Moscato violetto, da qualche anno vive una seconda giovinezza e oggi viene apprezzato e vinificato in purezza. La strada da percorre è ancora lunga, ma sommando oggi le varie zone di produzione si arriva in Italia a circa 1200 ettari. La richiesta però aumenta. Finora la roccaforte del Ciliegiolo è rappresentata dalla Maremma Toscana con circa 540 ettari coltivati, in particolare in provincia di Grosseto che vanta il 57% della produzione regionale e dove nascono numerose etichette della Doc Maremma Toscana Ciliegiolo.
Seguono Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Molise, Sicilia, Liguria e Marche.
Proprio in Maremma, a Sorano, è nato lo scorso anno l’evento ’Il Ciliegiolo di Maremma e d’Italia’ che viene riproposto anche per il 2024. Promosso dal Consorzio tutela vini della Maremma in sinergia con Ciliegiolo Academy, Fisar e Ciliegiolo di Italia, l’evento è in programma dal 15 al 17 giugno ed è rivolto a enoappassionati e operatori del settore come giornalisti, sommelier, enotecari, ristoratori e rappresentanti del sistema vitivinicolo.
Gli ospiti avranno anche la possibilità di degustare vini di produttori di Maremma, di altre zone della Toscana e d’Italia, a partire ovviamente dall’ Umbria, tutti Ciliegioli in purezza, ognuno con diverse sfaccettature. Oltre all’anteprima per la stampa il 15 giugno, saranno organizzate per l’occasione anche masterclass e degustazioni varie.