Lunedì 29 Aprile 2024

Chi è Baby Touchè, il trapper della lite in tv con Paolo Del Debbio

Amine Amagour continua a far discutere più per i suoi comportamenti che per la musica che realizza

Baby Touché

Baby Touché

Galeotta fu la puntata di “Dritto e rovescio” andata in onda lo scorso 4 aprile per accendere ancora di più (involontariamente) i riflettori su Baby Touché, il trapper ventenne al centro di una lite durante il programma in onda su Rete 4. E la polemica non si è placata nemmeno nei giorni a seguire, con il cantante travolto dalle critiche. Se non lo conoscete, ecco la storia e la carriera del giovane.  

Chi è Baby Touché: dagli esordi alla lite in tv su Rete 4 a ‘Dritto e rovescio’

Baby Touché è il nome d’arte di Amine Amagour, un rapper nato nel 2003 a Padova. Di origini marocchine, fin da quando era piccolo ha avuto una forte passione nei confronti del rap francese. Col passare del tempo ha deciso di mettersi in gioco in prima persona proprio in quel settore musicale. Tra i brani che hanno riscosso maggiore successo c’è sicuramente “Seba La Pute”. Il pezzo – insieme all’artista- sono stati notati da Massimo Pericolo. Poco dopo è nata la loro collaborazione con la genesi di un remix studiato appositamente per il mercato discografico e per il web. Prima della nuova versione in coppia, la canzone originale ha toccato oltre mezzo milione di visualizzazioni in poco tempo su YouTube. Con il remix si sono aggiunte le strofe di Massimo Pericolo e Barracano. Nei mesi scorsi, il nome di Baby Touché era salito alla cronaca insieme a quello di Simba La Rue. I giornali avevano raccontato e riportato degli scontri tra i due rapper e proprio il collega era stato accusato di sequestro di persona poiché aveva caricato sui social un video che mostrata Baby Touché mentre era in auto, con il naso sanguinante, mentre l’altro sembrava sfidarlo apertamente, urlandogli frasi come “Dov'è il gangstar che sei? Dov'è la tua sicurezza?”. Infine, a inizio aprile, Baby Touché è stato ospite di “Dritto e rovescio”, il programma di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio. Nella puntata andata in onda, il trapper era stato invitato per parlare, insieme a tutti, dell’argomento di dibattito legato alla micro-criminalità giovanile, un problema soprattutto sempre più evidente nelle grandi città, come Milano. I toni, però, si sono accessi, con il trapper che si è infervorato durante un collegamento ed è stato criticato da alcuni ospiti in studio, proprio per le sue risposte e per il tono usato. Critiche che il giovane non ha accettato e gli animi si sono scaldati più volte. Prima lui stesso aveva deciso di abbandonare lo studio per poi tornare e ritrovarsi nuovamente ad alzare la voce con i presenti. A quel punto, è stato lo stesso Del Debbio a invitarlo a lasciare il programma e costretto, in un secondo tempo, a far intervenire anche la sicurezza per scortarlo fuori (visto che non sembrava intenzionato ad andare via). Il conduttore si è poi scusato con il pubblico: “Mi scuso di aver invitato personaggi di questo tipo. Con questa arroganza, questo modo di fare così becero, di chiamare zio un signore, Totò Riina. Me ne scuso di cuore. Mi scuso col pubblico di questo errore. Scusate”. Il trapper, invece, di risposta, ore dopo, ha nuovamente provocato: “Sono la prima persona che è stata pagata in quello studio, ho preso più soldi di quanti ne prende il conduttore in un mese, non mi ha invitato lui ma la direttrice di Mediaset. Non vedo l’ora di venire ripagato per ascoltare dei frustrati parlare di me”. Un ritorno che difficilmente accadrà ancora...

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