Mercoledì 24 Aprile 2024

Bob Dylan e la storiaccia degli autografi finti

Il cantautore ha chiesto scusa dopo la la scoperta di libri firmati non di proprio pugno, bensì da una macchina

Bob Dylan

Bob Dylan

Capita raramente che Bob Dylan si scusi pubblicamente, ma questa volta ha dovuto farlo: è infatti saltato fuori che non ha firmato di proprio pugno le copie di un libro venduto a un prezzo maggiorato proprio perché autografato da lui, a mano. Ha invece utilizzato un'autopenna, cioè dispositivo meccanico in grado di riprodurre una firma.

Il libro (non) autografato

Tutto comincia quando all'inizio di novembre viene pubblicato 'The Philosophy of Modern Song', un saggio nel quale Bob Dylan analizza 66 canzoni di altri artisti. Per esempio 'My Generation' degli Who, 'Money Honey' di Elvis Presley, 'You Don't Know Me' di Ray Charles, 'Truckin' di Grateful Dead, 'London Calling' dei Clash, 'Big River' di Johnny Cash, 'Black Magic Woman' di Santana, 'Strangers in the Night' di Frank Sinatra e via elencando.

Ebbene, in quel momento l'editore Simon & Schuster decide di realizzare una tiratura limitata: 900 copie da vendere a 599 dollari l'una. La spesa viene giustificata promettendo un autografo "a mano", realizzato direttamente da Bob Dylan e corredato da un certificato di autenticità dell'editore. I fan si precipitano, acquistano e, un po' per orgoglio e un po' per vanteria, iniziano a condividere sui social foto del proprio libro. Solo che presto diventa chiaro che gli autografi sono assolutamente identici. Poco dopo emerge la verità: Bob Dylan aveva utilizzato un'autopenna.

Le scuse di Bob Dylan

Il cantautore ha così dovuto scusarsi pubblicamente, scrivendo: "Nel corso degli anni ho firmato personalmente ogni copia dei miei libri e non è mai stato un problema. Però nel 2019 ho sofferto di un brutto caso di vertigini, che sono durate per tutta la pandemia. Erano necessarie cinque persone, che lavorassero a stretto contatto con me, per consentirmi di autografare 'The Philosophy of Modern Song': mentre il virus infuriava non siamo riusciti a trovare un modo sicuro e praticabile per farlo. Così, durante la pandemia è stato impossibile firmare qualsiasi cosa, e la vertigine non ha aiutato. Quando le scadenze contrattuali sono diventate incombenti, mi è stata suggerita l'idea di utilizzare un'autopenna, garantendomi che questo genere di cose è normale nel mondo dell'arte e della letteratura. Utilizzare quella macchina è stato un errore di giudizio al quale voglio rimediare quanto prima. Sto lavorando con Simon & Schuster e con i miei galleristi per farlo".

Anche Simon & Schuster ha pubblicato scuse ufficiali e ha promesso di restituire i soldi a coloro che, dopo avere acquistato la loro copia speciale di 'The Philosophy of Modern Song', li volessero indietro.

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