Giovedì 12 Dicembre 2024
LOREDANA DEL NINNO
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Bambini e psiche. Parlano i disegni

I disegni dei bambini come segnali di disagio: l'analisi di Adelia Lucattini, psichiatra infantile, su colori, forme e figure.

Bambini e psiche. Parlano i disegni

I disegni dei bambini come segnali di disagio: l'analisi di Adelia Lucattini, psichiatra infantile, su colori, forme e figure.

I disegni dei bambini – se ben interpretati – possono aiutare mamme, papà, nonni e insegnanti a intercettare eventuali segnali di disagio dei più piccini. Ne parliamo con Adelia Lucattini – psichiatra e psicoanalista infantile a Roma, autrice del saggio Psicoanalisi e bambini - Vademecum per i genitori.

"Fin dai tre anni – spiega l’esperta – è possibile individuare campanelli d’allarme riguardo la capacità di coordinazione neuro-oculo-motoria, in via di sviluppo. Per aiutare i piccoli a esprimere al massimo le emozioni, che non sono ancora in grado di spiegare, è importante fornire loro strumenti adatti alla loro età. Matite, acquerelli, pastelli a cera – possibilmente edibili per evitare tossicità – e di grandi dimensioni in quanto più maneggevoli e meno pericolosi".

Tra gli indicatori di rilievo spiccano i colori. "Le tonalità scure nei disegni dei bambini – prosegue Lucattini – denotano tristezza e malessere. Segni molto calcati esprimono una depressione infantile, se leggeri un disagio. Fanno eccezione il nero e il blu se inseriti all’interno del disegno di un arcobaleno".

Altro elemento a cui prestare attenzione, le aree non colorate e le figure lasciate incomplete. "Un cerchio aperto – sottolinea la psicoanalista – è sinonimo di un vuoto interiore che il bimbo vive a livello affettivo o di pensiero. Grosse aree lasciate bianche sul foglio manifestano invece una carenza emotiva da individuare. I bambini felici e in equilibrio tendono infatti a riempire tutto lo spazio e a rifuggire il vuoto". Ma non è tutto. "Dividere il foglio in tre parti, a mo’ di bandiera– precisa la psicoanalista – potrebbe essere la spia di un sentimento di esclusione che il piccolo avverte, ad esempio, dopo la nascita di un fratellino o di una sorellina, oppure per la sofferenza legata a una separazione". I disegni delle case sono ’cartine al tornasole’ per eccellenza.

"Se mancano le porte o le finestre il piccolo potrebbe sentirsi escluso nel contesto scolastico o familiare. Le finestre con le sbarre indicano invece bambini che faticano a piangere o a esternare il loro dolore". Anche gli alberi contribuiscono a fornire l’identikit psicologico del bambino. "Devono essere sempre ben proporzionati. L’assenza delle radici nel disegno può significare una carenza affettiva mentre un tronco troppo grande denota impulsività".

Occhio anche a come il bambino disegna le figure umane, mani e piedi compresi. "Mani mancanti o nascoste indicano un problema relazionale o eccessiva timidezza. Se invece a non essere disegnati sono i capelli, il bambino necessiterebbe di un maggiore contatto fisico con le figure che lo accudiscono. L’assenza dei piedi denota invece un contatto con la realtà alterat", conclude l’esperta.